fastfranz
Socio AIC
Ciao,
Ecco un altro incontro insolito (ed inatteso, visto che non si tratta di un “bestio” locale):
Il Muflone africano (Ammotragus lervia - Pallas, 1777), ma anche pecora crinita, capra berbera (in arabo waddan o uaddan; in berbero del nord awdad, udad, addad; in tuareg del nord). Il termine “ammotrago” (c.d. nome comune) deriva dal Greco ammos (“sabbia”, in riferimento al colore del mantello) e tragos (“capra”).
Vive in Marocco, Algeria (nella parte meridionale del paese è nota come arni) , Ciad, Libia, Mali, Niger, Sudan. Al di fuori del suo areale di distribuzione è stato introdotto, tra l’altro, in Spagna, Canarie, Messico, Stati Uniti. In particolare in Spagna, in ragione di un ambiente particolarmente favorevole, è divenuta una specie “invasiva”, in competizione con lo stambecco locale. Per cercare di eradicarlo, non gode di alcuna protezione dalla caccia. In Italia, oltre che nei parchi faunistici e zoo vive libero (un nucleo esemplari fuggiti, nel 2016, da un parco privato) sul monte Beigua (Liguria). Vivono bene, essendosi adattati all’ambiente, ma sono fonte di continui attriti fra cacciatori e animalisti.
In Sud Africa lo ho incontrato nella Bothongo Game Reserve - appena fori Pretoria - e rappresenta solo l’ennesimo improvvido, a mio modo di vedere, inserimento alieno in natura in un ambiente che è già di suo ricco di tutto.
Ma la vera “star” (ma almeno questa è locale!) è la giovane giraffa che visita il “Neck & Deck”, un ristorante la cui terrazza all’aperto è posta da “altezza collo di giraffa”. Per pochi spicci è possibile acquistare un sacchetto di mangime (viene controllato, almeno, che non venga alimentata con cibo “improprio”, che probabilmente accetterebbe pure …).
Nei week-end c’è (bambini ma non solo) ’è la fila per darle da mangiare. È simpatica: arriva in silenzio, sgranocchia (parte di) quanto le viene offerto e si ritira. Come detto fa “notizia” ma la cosa mi perplime assai …
Francesco
Ecco un altro incontro insolito (ed inatteso, visto che non si tratta di un “bestio” locale):
Il Muflone africano (Ammotragus lervia - Pallas, 1777), ma anche pecora crinita, capra berbera (in arabo waddan o uaddan; in berbero del nord awdad, udad, addad; in tuareg del nord). Il termine “ammotrago” (c.d. nome comune) deriva dal Greco ammos (“sabbia”, in riferimento al colore del mantello) e tragos (“capra”).
Vive in Marocco, Algeria (nella parte meridionale del paese è nota come arni) , Ciad, Libia, Mali, Niger, Sudan. Al di fuori del suo areale di distribuzione è stato introdotto, tra l’altro, in Spagna, Canarie, Messico, Stati Uniti. In particolare in Spagna, in ragione di un ambiente particolarmente favorevole, è divenuta una specie “invasiva”, in competizione con lo stambecco locale. Per cercare di eradicarlo, non gode di alcuna protezione dalla caccia. In Italia, oltre che nei parchi faunistici e zoo vive libero (un nucleo esemplari fuggiti, nel 2016, da un parco privato) sul monte Beigua (Liguria). Vivono bene, essendosi adattati all’ambiente, ma sono fonte di continui attriti fra cacciatori e animalisti.
In Sud Africa lo ho incontrato nella Bothongo Game Reserve - appena fori Pretoria - e rappresenta solo l’ennesimo improvvido, a mio modo di vedere, inserimento alieno in natura in un ambiente che è già di suo ricco di tutto.
Ma la vera “star” (ma almeno questa è locale!) è la giovane giraffa che visita il “Neck & Deck”, un ristorante la cui terrazza all’aperto è posta da “altezza collo di giraffa”. Per pochi spicci è possibile acquistare un sacchetto di mangime (viene controllato, almeno, che non venga alimentata con cibo “improprio”, che probabilmente accetterebbe pure …).
Nei week-end c’è (bambini ma non solo) ’è la fila per darle da mangiare. È simpatica: arriva in silenzio, sgranocchia (parte di) quanto le viene offerto e si ritira. Come detto fa “notizia” ma la cosa mi perplime assai …
Francesco
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