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Ellioti malati e poi morti

A

antonio samperisi

Ospite
Salutoni e buone feste, possedevo una dozzina di Tohrictis Elioti presi a Faenza, l'accrescimento è stato ok, poi ho preparato una vasca da 300 l netti appositamente per loro arredata con materiale raccolto in natura, dal sanissimo e pulitissimo fiume serchio,(anche altre vasche le ho arredate col medesimo materiale non avendo mai problemi) dopo un mesetto, dopo il picco dei nitrati, ho introdotto gli Ellioti (ed anche due ancistrus e un pleco due corrydoras e un poicilide) con una paziente e lunga acclimatazione, si sono ambientati subito e si sono anche riprodotti ma con esiti negativi, poi il dramma.

Cinque giorni fà mi sono accorto che la livrea di tutti gli Ellioti e solo loro, era scura, avevano perso il loro smagliante colore,ma sul velluto non era presente niente di nota (puntini vari o lacerazioni)inoltre le pinne non presentavano nessun problema, erano intatte, i pesci stavano sul fondo immobili e respiravano affannosamente, quasi in modo spasmodico inoltre gli opercoli branchiali erano estremamente dilatati e all'interno erano molto rossi, inoltre presentavano una piccola macchia all'interno delle branchie di colore scuro come se fosse un batuffolo indefinito.

Oh consultato il mio negoziante e secondo il suo parere si trattava di oodinium, gli ho curati per tre giorni ed al terzo giorno sembravano star meglio nonostante gia tre morti, poi l'epilogo....mi son rimasti solo due esemplari, il resto sono deceduti, oltre a loro anche la femmina del Ancistrus e il pleco mentre i due cory e il poicilide non hanno mai avuto problemi.

Ho cambiato il cinquanta percento dell'acqua, stò filtrando su carbome attivo ed ho acceso l'impianto uv-c

Ora mi chiedo se secondo Voi si trattava di Oodinium e ho apportato le cure in ritardo oppure come io credo si sia trattato di vermi delle branchie e la cura è stata quasi inefficace, mi interessa sanificare la vasca per ricercare altri esemplari di Ellioti.

Antonio Samperisi
 
Citazione:Messaggio inserito da doppiou

e per la collaborazione che hai ricevuto dal forum

ciao Ugo

Se nessuno si è fatto vivo un motivo c'è:
nessuno, giustamente credo, si è preso la responsabilità di dare consigli!

Esprimere giudizi sulle patologie de pesci, sopratttutto senza vedere i soggetti malati o conoscere perfettamente la situazione ambientale, nella mggior parte dei casi non ha alcun senso, a me meno che non ci sia segni o sintomi particolarmente rilevanti o tipici!
Nella maggior parte dei casi una diagnosi veritiera può essere posta solo esaminado il soggetto prelevando tessuti biologici o escrementi e analizzandoli al microscopio, oppure con l'autopsia di un soggetto.

Come ci ha, ancora una volta!, insegnato il vetrinario Gianpiero Nieddu all'ultimo congresso AIC, il primo nostro obiettivo in caso di malattia dei nostri pesci (e non solo!) deve essere quello di non nuocere!
Sottoporre pesci già indeboliti da una malattia a cure improvvisate il più delle volte accellera solo la loro fine riducendo ulteriormente la possibilità che la cosiddetta "vis sanatrix naturae" ci venga in soccorso!




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Paolo Salvagiani
 

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