Victoria Lake
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Nel 1858 l’esploratore inglese John Speke, alla ricerca delle leggendarie fonti del nilo si imbattè in quello che venne nominato il Lago Vittoria, ossia il più grande lago Tropicale del Mondo, con un’estensione di 42,735 km.
(pari a 3 volte emmezzo l'estensione della sicilia).
Talmente grande che un ignaro visitatore giungendo alle sue sponde potrebbe pensare di essere daventi ad un mare.
Talmente vasto che quando di notte i pescatori escano a pesca, i lunimi posti sulle loro barche se visti da un’altura potrebbero illuderti di trovarti di fronte ad una sterminata citta.
Ma e curioso pensare che questo Gigante solo 12.500 anni fa non esisteva, al suo posto vi era una sterminata prateria, e questo rende il Vittoria anche il più giovane dei tre del Rift Lake Africano.
Ma la cosa stupefacente è che rende Unica la storia del Vittoria e che in soli 12.000 anni si sono sviluppate oltre 500 specie differenti di pesci, tutte discendenti da un progenitore comune, il Furu, appartenente alla famiglia haplocromis.
Questa esplosione di vita è vista dagli scienziati come un vero e proprio record per la storia dell’evoluzione.
immagine tratta da : http://www.cichlidae.com/section.php?id=24&lang=es
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Ma tutto questo non è altro che il sogno di un Gigante che sta morendo</u>.
Nel Lago vi è in atto una delle più grandi estinzioni di massa attualmente corso nel nostro pianeta.
Negli anni 50 i coloni Inglesi introdussero Lates niloticus e il Oreochromis niloticus (Tilapia del Nilo).
Il Lates niloticus è un predatore, e si crede sia la maggior ragione del declino dei ciclidi endemici.
Immagine tratta da : http://library.thinkquest.org/03oct/00946/accounts/fish.htm
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L’Oreochrmois niloticus, è un pesce che mangia plankton e che probabilmente compete per il cibo con alcune delle specie.
Questi pesci furono introdotti per fornire una fonte di cibo per molti paesi, ma crescendo molto di più dei ciclidi del lago ed avendo un comportamento predatotio mettono a serio rischio la sopravvivenza dei ciclidi del Lago stesso.
Recenti studi hanno portati gli scenziati a ritenere che l’introduzione di questi predatori, pur essendo la principale causa del suo declino non può giustificare un'estinzione così rapida e di tale portata da non riuscire ad arrestarla.
Negli ultimi anni sono state formulate ulteriori teorie, una delle quali prende in esame l’esplosione demografica avvenuta attorno al lago, che negli ultimi decenni ha contribuito ad un’aumento dell’inquinamento, con conseguente riduzione dei livelli di ossigeno in fondo al Lago, e conseguente proliferazione di alghe che oggi risultano essere dieci volte superiori quelle degli anni 60.
Queste alghe morendo inquinano ulteriormente il lago, abbattendo quindi ulteriormente il livello di ossigeno e contribuendo ancor di più alla proliferazione delle alghe stesse, creando così un circolo infinito che sta trasformando il Lago Victoria in un “lago morto”.
Il conseguente inquinamento ha ridotto I livelli di visibilità da 5 metri negli anni 30 a meno di un metro nel 1990. E pare che la visibilità così scarsa per dei ciclidi di colori brillanti come quelli del Lago Victoria dia problemi nell’identificazione dei loro compagni, causando un calo nelle riproduzioni.
Questo ha anche un grande impatto sulla gente che vive attorno al Lago Victoria. Con queste esplosioni di alghe, aumenta anche il pericolo di cianobatteri, causando ulteriori malattie nella popolazione umana.
Oltre a questo problema di crescita di alghe c’è anche il problema dello sviluppo del Giacinto d’Acqua. Questa pianta non si è vista fino al 1989, ma da allora è esplosa soffocando porti e baie.
Il Vittoria è quindi un giovane Gigante che sta morendo e che come tutti vorrebbe che venisse un giorno ricordato per quello che era, e non per quello che è.</u>
Nel tenere i ciclidi, non dimenticatevi del lago Victoria e di quei suoi coloratissimi Ciclidi molti dei quali esistono ancora solo perché ospitati negli acquari di pochi appassionati.
Solo non dimenticandoci di loro, possiamo trasformare quella che è una passione per la ciclofidia, in una qualcosa che va oltre...</u>
Immagine tratta da: http://www.petfish.net/kb/entry/395/
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Nel 1858 l’esploratore inglese John Speke, alla ricerca delle leggendarie fonti del nilo si imbattè in quello che venne nominato il Lago Vittoria, ossia il più grande lago Tropicale del Mondo, con un’estensione di 42,735 km.
(pari a 3 volte emmezzo l'estensione della sicilia).
Talmente grande che un ignaro visitatore giungendo alle sue sponde potrebbe pensare di essere daventi ad un mare.
Talmente vasto che quando di notte i pescatori escano a pesca, i lunimi posti sulle loro barche se visti da un’altura potrebbero illuderti di trovarti di fronte ad una sterminata citta.
Ma e curioso pensare che questo Gigante solo 12.500 anni fa non esisteva, al suo posto vi era una sterminata prateria, e questo rende il Vittoria anche il più giovane dei tre del Rift Lake Africano.
Ma la cosa stupefacente è che rende Unica la storia del Vittoria e che in soli 12.000 anni si sono sviluppate oltre 500 specie differenti di pesci, tutte discendenti da un progenitore comune, il Furu, appartenente alla famiglia haplocromis.
Questa esplosione di vita è vista dagli scienziati come un vero e proprio record per la storia dell’evoluzione.
immagine tratta da : http://www.cichlidae.com/section.php?id=24&lang=es
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Ma tutto questo non è altro che il sogno di un Gigante che sta morendo</u>.
Nel Lago vi è in atto una delle più grandi estinzioni di massa attualmente corso nel nostro pianeta.
Negli anni 50 i coloni Inglesi introdussero Lates niloticus e il Oreochromis niloticus (Tilapia del Nilo).
Il Lates niloticus è un predatore, e si crede sia la maggior ragione del declino dei ciclidi endemici.
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L’Oreochrmois niloticus, è un pesce che mangia plankton e che probabilmente compete per il cibo con alcune delle specie.
Questi pesci furono introdotti per fornire una fonte di cibo per molti paesi, ma crescendo molto di più dei ciclidi del lago ed avendo un comportamento predatotio mettono a serio rischio la sopravvivenza dei ciclidi del Lago stesso.
Recenti studi hanno portati gli scenziati a ritenere che l’introduzione di questi predatori, pur essendo la principale causa del suo declino non può giustificare un'estinzione così rapida e di tale portata da non riuscire ad arrestarla.
Negli ultimi anni sono state formulate ulteriori teorie, una delle quali prende in esame l’esplosione demografica avvenuta attorno al lago, che negli ultimi decenni ha contribuito ad un’aumento dell’inquinamento, con conseguente riduzione dei livelli di ossigeno in fondo al Lago, e conseguente proliferazione di alghe che oggi risultano essere dieci volte superiori quelle degli anni 60.
Queste alghe morendo inquinano ulteriormente il lago, abbattendo quindi ulteriormente il livello di ossigeno e contribuendo ancor di più alla proliferazione delle alghe stesse, creando così un circolo infinito che sta trasformando il Lago Victoria in un “lago morto”.
Il conseguente inquinamento ha ridotto I livelli di visibilità da 5 metri negli anni 30 a meno di un metro nel 1990. E pare che la visibilità così scarsa per dei ciclidi di colori brillanti come quelli del Lago Victoria dia problemi nell’identificazione dei loro compagni, causando un calo nelle riproduzioni.
Questo ha anche un grande impatto sulla gente che vive attorno al Lago Victoria. Con queste esplosioni di alghe, aumenta anche il pericolo di cianobatteri, causando ulteriori malattie nella popolazione umana.
Oltre a questo problema di crescita di alghe c’è anche il problema dello sviluppo del Giacinto d’Acqua. Questa pianta non si è vista fino al 1989, ma da allora è esplosa soffocando porti e baie.
Il Vittoria è quindi un giovane Gigante che sta morendo e che come tutti vorrebbe che venisse un giorno ricordato per quello che era, e non per quello che è.</u>
Nel tenere i ciclidi, non dimenticatevi del lago Victoria e di quei suoi coloratissimi Ciclidi molti dei quali esistono ancora solo perché ospitati negli acquari di pochi appassionati.
Solo non dimenticandoci di loro, possiamo trasformare quella che è una passione per la ciclofidia, in una qualcosa che va oltre...</u>
Immagine tratta da: http://www.petfish.net/kb/entry/395/
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