• ATTENZIONE
    A seguito della migrazione dalla vecchia alla nuova piattaforma, se avete dei problemi di accesso, prima di fare dei nuovi account, inviate una email a segreteria@aiconline.it e risolvo il problema

andare in malawi

La mia prima A.sp.Lwuanda wild non sono riuscito a tenerla neanche in un 180cm.
E il primo P.marginatus anch'esso wild arrivatomi dallOlanda l'ho dovuto dare una volta adulto a Fabio (Exo) che aveva a disposizione una casca da 200 cm.

Beh..., queste sono due specie rognosissime a prescindere......

Ciao Enrico
 
proprio i johanni che sfiga averlo saputo,chi e stato il fortunato a prenderli?sempre si puo sapere.

Solito svizzero che viene ogni tanto a milano a far man bassa. Di solito prende i tanga ma questi non se li e' lasciati scappare. Purtroppo ho dovuto darli via perche' mi si sono rotte due vasche in due giorni.

Ciao Enrico
 
mi sembra strano sentire che i wild si riproducono di piu , a me è sempre successo il contrario

Perche' di solito (quelli veri) arrivano da noi che sono piu' morti che vivi. Se vai tu a pescartelo e lo porti a casa accorciando i tempi di trasporto ed evitando tutte le malattie che si becca nei vari passaggi vedrai che appena arriva a casa si riproduce.

Ciao Enrico
 
Perche' di solito (quelli veri) arrivano da noi che sono piu' morti che vivi. Se vai tu a pescartelo e lo porti a casa accorciando i tempi di trasporto ed evitando tutte le malattie che si becca nei vari passaggi vedrai che appena arriva a casa si riproduce.

Ciao Enrico

è vero , me l'avevi spiegata la cosa :104:
 
Perche' di solito (quelli veri) arrivano da noi che sono piu' morti che vivi. Se vai tu a pescartelo e lo porti a casa accorciando i tempi di trasporto ed evitando tutte le malattie che si becca nei vari passaggi vedrai che appena arriva a casa si riproduce.

Ciao Enrico

Da pesci wild riportati a fine Ottobre 1999 ho avuto la prima riproduzione a Dicembre 2000....quindi dopo neanche due mesi...sia mbuna che hapls....:104:

Per quanto riguarda il tour in Malawi se vai nella parte sud del lago potresti fare anche una visita alla fishfarm di Stuartgrant...nel centro di raccolta vedi la maggior parte dei pesci del lago,vale la pena dedicargli una giornata...:3:
 
è vero , me l'avevi spiegata la cosa :104:

Si RObi, non abbiamo mai avuto occasione di aprire le valigie le volte che sei venuto a prendermi all'aeroporto altrimenti avresti visto lo stato dei pesci. Mai un morto e tanto meno un pesce che fosse ammalato o molto sofferente. Addirittura al ritorno dall'uruguay, quando el valigie (con 150 pesci piu' una quarantina fra gamberetti, gamberi e crayfish) erano state nella neve di madrid in attesa di essere caricate sull'aereo per milano. Quella volta due buste si aprirono e praticamente i frayle muerto e i commbrae rimasero quasi senza acqua ma appena li misi in vasca non mostrarono nessun segno di danneggiamento. Anzi gli australoheros iniziarono subito a riprodurre due giorni dopo e cosi' pure le jenynsia, i macrobrachium e i palemonidi.

Ciao Enrico
 
ecco .... le mie esperienze con i wild sono limitate a cuelli presi d'importazione in italia o germania e arrivati con i normali canali
cuindi sempre pesci "difficili" , per riprodurli ci passava in genere un anno e non sempre portavano a termine
 
ecco .... le mie esperienze con i wild sono limitate a cuelli presi d'importazione in italia o germania e arrivati con i normali canali
cuindi sempre pesci "difficili" , per riprodurli ci passava in genere un anno e non sempre portavano a termine

Non so se ti ricordi qualcosa del filmato che fece Roberto in tanzania. Purtroppo il cd piu' importante, quello della pesca e della barca gli cadde e si ruppe e negli altri non c'e' molto pero' si vede comunque bene il lungo tragitto che devono fare i pesci, le ore e i giorni passati sulla barca, l'arrivo nelle vasche di stabulazione e tutto il resto. Senza parlare del volo che poi devono fare pèer arrivare in europa e dei vari trasferimenti su ruota. Ci sono ciclidi molto sensibili che non ce la fanno quasi mai. Pesci delicati come le papilio o le trematocara se arrivano all'aeroporto vive hai vinto alla lotteria. I malawi da questo punto di vista invece sono molto resisitenti.

Ciao Enrico
 
Arrivo buon ultimo ma, cionondimeno, mi permetto di dare il mio suggerimento da due lire ...

Verificare bene la situazione socio-economica (intesa come sicurezza dei viaggiatori specie "fai da te", ma non solo) e sanitaria. NON è la nostra (diretta) zona di influenza ma qualche voce gira lo stesso ... Verificare, quindi, prima di mettere progetti in essere facendo dei programmi concreti.

Francesco
 
ma perchè prelevare esemplari in natura quando si possono tranquillamente ospitare allevati e senza impatto ambientale e costi?

già in malawi avrai il tuo da fare... immersioni, identificazione, studio dell'ambiente e divertimento....

risparmi sull'esporto e investi in immersioni e filmati...

Veramente l'impatto maggiore si ha se i pesci li compri. Se te li peschi tu l'impatto si limita a 10 pescetti ma in compenso non ti moriranno mai e ne produrrai a migliaia da diffondere. Viceversa se li compri alimenti un mercato che per portarti un pescetto a casa ne uccide a migliaia. L'esempio piu' evidente sono forse i caeruleus di Brichard, con due pescetti si e' retto il mercato per 30 anni producendo milioni di esemplari in tutto il mondo. Viceversa se compri una xeno particolare di allevamento hai alle spalle comunque centinaia di morti solo per quell'esemplare. Comunque anch'io sono per vederli i pesci e non pescarli o fotografarli. Anche se ogni tanto mi lascio andare, la pesca e' tempo perso e la foto richiede tantissimo impegno o bravura. Meglio passare quelle ore in acqua ad osservare i pesci. Per chi e' appassionato di etologia dei ciclidi e' certamente la cosa migliore.

Ciao Enrico
 

Guida Ciclidi


Nuova edizione Ordinala

Anteprima bollettini


Numero 1/2024

• Lethrinops sp. “auritus lion” Lion’s Cove di Morgan Malvezzi
• Coptodon louka. Un pesce di grande adattabilità di Michel C. W. Keijman
• Tropicali in toscana di Lorenzo Tarocchi e Mario Donida Maglio
• La sfida con il pH. La mia esperienza con Apistogramma mendezi. di Stefano Moneta


Arretrati
Indietro
Alto