Alcune considerazioni finali che mi permetto di fare visto che sono stato il colpevole di questa iniziativa quasi suicida chiamata cichlid trip:
Si è parlato in questi giorni del congresso di cosa voglia dire appartenere ad un gruppo come AIC (o meglio "appartenere" ad AIC o sentire che AIC ci "appartiene"
http://www.ciclidi.net/12-congresso...i-di-un-semplice-socio-sullo-stato-delle-cose). Beh io penso che al di là dei forum, delle informazioni e dei pesci scambiati, far parte di un gruppo di persone che condividono una passione vera dia delle grandi possibilità per vivere appieno la nostra malattia, condividerla e fare esperienze che magari da soli non si sarebbero mai fatte.
Per me questo viaggio (così come altri a cui ho partecipato organizzati da altri soci) è stata una di queste occasioni. Da solo penso non mi sarei mai imbarcato in un viaggio del genere e senza le amicizie e i contatti che, grazie soprattutto ad AIC, ho avuto modo di coltivare sono riuscito a trovare ottimi compagni di avventura e interessanti (spero) destinazioni per le visite.
Faccio alcuni esempi più concreti:
- Gianpiero e Domenico sono anche loro soci AIC e i nostri primi contatti sono stati proprio mediati dall'associazione (penso Dom si ricordi ancora di tutti i soldi che gli ho fatto spendere in quel primo nostro import comune da abysse ahahaha! anche in quell'occasione galeotto fu il congresso di faenza 2012 dove organizzammo l'arrivo dei pesci)
- Carsten e Stefan li conobbi per la prima volta quando scrissi il mio primo articolo per il bollettino AIC (numero 0 del nuovo corso) su tropheus moori kalambo. Ero alla ricerca di qualche informazione in più sui golden kalambo, loro mi passarono qualche foto e da lì siamo rimasti in contatto
- Tobias di cichlidenland: venni a sapere del negozio per la prima volta in un vecchio congresso a faenza quando Diethelm Hanscke di isabi mi parò di questo nuovo negozio che stava nascendo vicino hannover.
Quello che quindi mi sento di consigliare a tutti è: FATELO anche voi se ne avete la possibilità.
Con il giusto gruppo di persone (e in AIC ne potete trovare più di una) tutto il resto non diventa più un problema. Organizzare itinerario e tappe non è stato così faticoso (l'entusiasmo vi spingerà a superare le piccole difficoltà che incontrerete).
Per i soldi si riesce a non spendere una follia se si è disposti ad adattarsi e a prendere qualche accorgimento (nel nostro caso ad esempio ha aiutato l'utilizzo di una macchina a metano, i cui distributori son molto diffusi in tutta europa).
I tanti chilometri si sopportano bene facendo qualche cambio alla guida.
Insomma SI PUO' fare
Io almeno mi sono divertito come un bambino al parco giochi e, anche se son tornato stanco morto, la voglia di ripartire c'è già