Ciao,
Proseguiamo ...
L’ambiente e pulito (i segni di plastica sono davvero minimi), l’erba è tagliata e gli alberi trattati in maniera da poter crescere liberamente ma, al tempo stesso, non essere eccessivamente invasivi sul sentiero (che ho percorso solo in minima parte, visto lo scopo della mia visita).
Le rive sono cinte, in gran parte, da floridi papiri che aiutano a tenere l’acqua pulita, anche se i cartelli di cui sopra avvertono che è inquinata ma senza dare altre spiegazioni) ma che, oltr il piacevole colpo d’occhio, mi fanno tornare alla mente le considerazioni sulla invasività delle specie animali e vegetali, per quanto ne so il papiro (Cyperus Papyrus) NON è originario del Sud Africa.
Viene chiaramente specificato che la pesca è del tipo “catch and release”, ad eccezione – ed è parimente ben specificato – dei (Black?)
Bass e delle
Carpe. Aggiungo che sovente, in Africa, il termine “Carp” ingloba un po' tutti i pesci, che non siano “pesci gatto”. Dovrebbero/potrebebro esserci dei Clarias (gariepinus?)
Mostro a due pescatori (sembravano due beati, simpatici perdigiorno, visivamente uno dei due avrebbe potuto essere mio figlio) la foto, presa da internet tanto per vere un'idea, dell’oggetto delle mie ricerche i due sentenziano, senza il minimo dubbio, “Carp”.
Dunque – qui - anche
Pseudocrenilabrus philander è … carpa! …
Vediamo ora qualche dettaglio dell'ambiente (per i pinnuti spero di poter provvedere in futuro)
Acqua che scorre verso l'invaso principale. Sto osservando dal sentiero che proviene dall'ingresso
Acqua scura, la viibiltà è modesta. Intravedo qualche "virgolina che nuota", potrebbe essere qualsiasi cosa.
Il sentiero è largo è ben curato, si addentra nella vegetazione
Qui l'acqua è più chiara e con leggera corrente
Non sembrano, quindi, esserci "acidi tannici" disciolti in acqua.
Qui il ruscello si allarga e perde velocità.
La diga - appunto "dam" - che permette la manutenzione dell'invaso. Sostanzialmente regola il livello (ignoro quale sia) e avvicina il detrito galleggiante semplificandone la raccolta. Quattro delle sei piazzole (due pescatori per piazzola, due canne ognuno al massimo) di pesca sono posizionate sulla diga, due lungo il lato che guarda l'ingresso/uscita.
Concludendo il posto vale e conto di tornarci con la fotocamera (ci sarà qualche incombenza burocratica da assolvere e forse una piccola cifra da pagare) per finire il giro riportato nella cartina. Ma quanto al collecting (che poi è il mio vero interesse …) credo che ci saranno/ci potranno essere non poche complicazioni/seccature/trattative coi locali/e che più ne ha … forse mi sarà, addirittura, negata la possibilità!
THAT'S ALL; FOLKS!!!
Francesco
PS: merita di ricordare che, con il beneplacito della “Municipalità di Pretoria” l’area è gestita, privatamente, dalla fondazione “Environment and Wildlife Society of SA”.