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100x30x40 Sabbioso è possibile?

Marco-

Utente
Salve, alla fine non ho resistito alla tentazione di avere un Tanganika, anche se piccolo prima della vasca definitiva a casa nuova. La vasca in questione è una 100x30x40. Ora mi domandavo o per meglio dire domando a voi se è possibile ospitare in tale vasca non molto grande ciclidi che abitano la zona sabbiosa del lago? Per esempio ectodus o un gruppetto di xeno? Faccio appello alle vostre esperienze :1:
Un saluto, Marco
 
Ultima modifica:
Se hai in prospettiva di fare una vasca Tanganica più grande nella nuova casa, prendendo i pesci giovani potresti iniziare nel 100x30 ma poi devi darti un termine per gestire i futuri adulti ed una vasca più spaziosa.... :104:
 
le xeno le tengo e le ho sempre tenute in vasche più grandi . potresti provare con qualcuna delle più piccole,inserendole da piccole . a quali xeno pensavi?
 
Purtroppo non vorrei fare molto affidamento sulla vasca nella nuova casa poiché c'è l'imprevedibilità del tempo di ristrutturazione quindi potrebbe passare anche più di un anno. Allevare Xeno mi ha sempre affascinato, io pensavo a delle flavipinnis. Il alternativa se la mia vasca è angusta per le xeno avevo pensato di inserire una o due specie di conchigliofili: i sumbu shell e i telmatochromis vittatus. Ho esperienze dirette solo con i primi e non li ricordo così cattivelli non so se la convivenza con i vittatus sia possibile. Come ultima possibilità c'è la soluzione più "stabile" coppia di conchigliofili e gruppetto di paracyprichromis ma vorrei usarla solo come ultima opportunità.
Ringraziando ancora per il nostro aiuto vi auguro una splendida giornata, Marco
 
I vittatus sono molto interessanti e la versione "shell" probabilmente in un metro ci starebbe (buono l'abbinamento con i sumbu)....il problema è trovare i veri shell !!!! I miei, su mi pare 8 esemplari, solo 2 si sono rivelati veri conchigliofili (nelle taglia e nel comportamento) mentre gli altri arrivarono tranquillamente a 10 cm rivelandosi abbastanza aggressivi (intraspecificamente), perciò in 1 metro ci vedrei solo una coppia affiatata (purtroppo ho notato che il maschio però stressa molto la femmina) e non un più interessante gruppetto (che ho faticato a gestire anche nel 120 cm)
 
A68 ho letto con molto interesse le tue esperienze con i conchigliofili. Oltre all'abbinamento con i vittatus o con i brevis con quale altra specie potrebbero convivere i sumbu senza scannarsi?
 
Secondo me i sumbu shell sono adatti a vivere con quasi tutti gli altri conchigliofili proprio per il fatto che sono meno legati al fondale e alle conchiglie (se non quando la femmina depone), perciò relativamente poco in conflitto con i conchigliofili "puri". Paradossalmente c'è più rischio che succeda qualcosa tra loro (ad esempio la mia coppia in questo momento, dopo 2 anni di pacifica convivenza, è "scoppiata") e se non li avessi in vasca da 120 con un bel po' di Cypri che fanno casino mi sa che la femmina l'avrei dovuta togliere. In ogni caso li vedrei bene in 1 metro anche con degli "haremici" tipo ocellatus, con gli speciosus, con i meleagris....
In teoria li vedrei bene anche abbinati ad un piccolo gruppo di coloniali, ma ad esempio a Susanna con i similis pare non aver funzionato. Forse con i multifasciatus, che formano una colonia più compatta e si avventurano meno volentieri al di fuori di essa, potrebbe andare meglio.
 
Hai citato i tre che più mi piacciono :D ocellatus speciosus e meleagris ma in special modo i meleagris. Quanti dovrei inserirne all'inizio? ed una volta formate le coppie tolgo gli altri o li lascio?
 
Per quanto riguarda gli ocellatus sarebbe meglio avere 1 maschio e 2/3 femmine, in natura dovrebbe avere comportamento haremico, ed in effetti se allevato in coppia e con pochi altri pesci su cui sfogare la sua aggressività....la femmina singola ne risente. Le altre due specie vengono spesso paragonate agli ocellatus ma non ti saprei dire se in natura hanno lo stesso comportamento poligamo. Gli speciosus li ho allevati in coppia e filavano d'amore e d'accordo mentre i meleagris non li ho mai avuti (purtroppo).
 
Credo che in tutti i casi si debba partire da un gruppo di 6 sia per gli alto sumbu shell sia per l'altra specie
Un saluto, Marco
 
Mah, se sono giovani (come nella maggior parte dei casi) ti tocca partire da un gruppetto, anche se per i sumbu, visto che più di una coppia non ci starà, quasi quasi partirei da 4 (augurandoti un po' di fortuna) per non dover restituire troppi pesci....
Il discorso cambia se riesci a procurati degli adulti: a parte i meleagris che non conosco in tutti gli altri il maschio è nettamente più grande della femmina, perciò potresti scegliere coppia e "harem".
 
Perdonate una domanda...mi frulla per la testa da qualche giorno.
E' possibile ospitare Callochromis macrops red Ndole o Callochromis pleurospilus Kigoma con un maschio e 4/5 femmine creando divisori con rocce ed anubias?
 
Di ritorno dalle vacanze e pronto a riempire la vasca che ormai ha avuto tempo per maturare. La domanda resta...cosa mettere? Nelle notti insonni passate in una stretta tendina piantata sul suolo duro e abbastanza scomodo del salento qualche ideuzza mi è venuta.
Avevo pensato sempre ad un gruppetto di xenotilapia flavipinnis e ad un gruppetto di cyprichormis leptosoma mpulungu. Volevo chiedervi se la convivenza è possibile e se la mia vasca riesca come capienza ad ospitare le due specie nonché la sex ratio. Un ultima domanda è sulle xeno, si trovano sempre pochissime informazioni a loro riguardo e sono davvero poco incoraggianti; si sente di xeno che spariscono per non riapparire più, xeno che muoiono d'infarto etc etc... ma sono vere queste notizie sono davvero pesci che poco si adattano alla vita in acquario? E tra le varie c'è una specie più resistente? (a me sono state consigliate le flavipinnis dite la vostra). In attesa di vostre notizie, vi auguro una buona serata.
Marco
 
Allora mi accontenteró di un bel monospecifico con alto compressiceps mutundwe o goldhead...al massimo abbinabili ad un gruppetto di paracyprichromis...
 

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• Coptodon louka. Un pesce di grande adattabilità di Michel C. W. Keijman
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• La sfida con il pH. La mia esperienza con Apistogramma mendezi. di Stefano Moneta


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