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Laggiù nel Paese dei Ciclidi ...

Ciao,

Sta cominciando (in verità oggi non sembra proprio ...) la stagione calda, dovremmo essere in una primavera avanzata. Dovremmo ...

In questa stagione - primavera/estate - gli ormoni (dei selvatici ma immagino non solo ... :104:) si rimettono in movimento. Cominciano, inoltre, le piogge: è' uno dei momenti migliori per frequentare le Game Reserve, non c'è più il brullo paesaggio della stagione secca ma l'erba non è ancora cresciuta al punto da nascondere gli animali.

Durante questo periodo, i maschi saranno impegnati in dimostrazioni di potenza e aggressività mentre competono tra loro. Il loro comportamento, in tali frangenti, può diventare altamente imprevedibile e persino pericoloso. Esempio: un Kudu (Tragelaphus strepsiceros), un maschio adulto può arrivare, con una altezza al garrese di quasi un metro e mezzo, al peso di trecento chili.​

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Kudu: la foto è stata scattata davanti a casa di amici. Questo maschio è, evidentemente, uso a muoversi in zone fortemente antropizzate ma tutto ciò non autorizza ad escludere la possibilità di sue reazioni improvvise e potenzialmente pericolose.


QUATTRO regole fondamentali da rispettare, più che mai nella stagione riproduttiva, muovendosi sul campo, in presenza di selvatici:
  • Mantenere le distanze. Sono, anche usi alla presenza umana, animali selvatici: è consigliabile mantenere una distanza minima di 50 metri, da incrementare a 100 metri se si stanno attivamente accoppiando. I maschi possono caricare (e lo fanno) indifferentemente esseri umani o altri animali, per mostrare la loro forza, il dominio sulle femmine, il controllo del territorio, rendendosi quindi pericolosi se disturbati.​
  • Usare un buon binocolo per osservare da una distanza di sicurezza è prassi da consigliare.
  • Tenere i cani al guinzaglio. Come regola generale NESSUN cane è ammesso nelle zone di riserva/tutela. Ma qualora ciò debba accadere i cani vanno tassativamente tenuti al guinzaglio. La presenza di un cane in presenza di un maschio impegnato in dispute riproduttive, di corteggiamento o di effettivo accoppiamento potrebbe aumentarne l’aggressività.​
  • Evitare di intervenire/interagire/affollarsi attorno agli animali. Evitate di interagire, in qualsiasi modo, con animali in accoppiamento. Non avvicinatevi in gruppi troppo folti, lasciate sempre loro aperta una “via di fuga” che li faccia sentire tranquilli. I fotografi eviteranno di accostarsi troppo alla ricerca dello “scatto perfetto” e rispetteranno la regola, già vista, dei 50-100 metri.​
  • Personalmente uso un obiettivo da 400 mm. Se, a ragione, ne temete il peso è possibile optare per un’ottica più “corta” (un 200 mm è più leggero e meglio maneggiabile), spesso lo faccio anch’io.
  • Prestare attenzione ai segnali di avvertimento: se un selvatico si avvicina eccessivamente, si muove nervosamente, sembra assumere atteggiamenti minacciosi è opportuno indietreggiare lentamente e con calma. NON correre, NON gridare, NON agitare le braccia. Tali comportamenti potrebbero essere interpretati come provocatori e far aumentare la sua intraprendenza e/o aggressività.​

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Maschio di Nyala (Tragelaphus angasii), foto in ambiente.


È possibile muoversi in sicurezza sul terreno anche in zone con presenza di grandi carnivori ed altri selvatici … “esagerati” ma in tal caso è opportuno affidarsi ad una guida professionista, di provata esperienza e che conosca bene l’ambiente in cui ci si muoverà, rispettandone alla lettera le disposizioni. In simili circostanze iniziative avventate o distrazioni possono costare molto care.

Francesco

 

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Numero 3/2024

• Raccogliendo Pelvicachromis kribensis di Michel Keijman e Uwe Werner
• La storia di Apistogramma nijsseni di Livio Leoni
• I ciclidi nani del lago Tanganica di Giorgio Melandri


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