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Laggiù nel Paese dei Ciclidi ...

Ciao,

Lezioni di mimetismo: neppure la nostra guida è stata in grado di identificarli: sono due nidiacei, immobili, silenziosi, nascosti nella penombra che appena mitiga il calore asfissiante che accompagna la nostra marcia.

Ho scattato da, forse, 40 cm di distanza eppure non un movimento, non un pigolio, nulla di nulla ... :oops::oops::oops:.

Mimetismo_2.JPG Mimetismo_3.JPG


Ornitologici saluti.
Francesco
 
Ciao Francesco, scusa non posso non biasimarti.
Io capisco che le game reserve per l'Africa siano importantissime, permettono di proteggere territori amplissimi finanziandosi con dei personaggi improbabili che sono disposti a spendere cifre altissime per uccidere o ferire stupendi animali per divertimento (in sud africa si può sparare anche ai rinoceronti, in namibia ai ghepardi!!)
Cosa c'è di divertente, educativo, civile nell'uccidere degli animali selvatici per sport!!??
 
Ciao Miles,

Mi aspettavo obiezioni a questa mia esperienza.

Un valente conservazionista ebbe a dirmi di non essere contrario all'uso commerciale dei "selvatici" purchè venissero rispettate le "regole".

La caccia esiste come esistono due opzioni: quella illegale e quella rispettando le "regole".

C'è inoltre l'aspetto "pratico": il 50% del singolo "token di abbattimento" (se le regole vengono rispettate) va, sotto forma di tasse, al Paese e questo paese ha un disperato bisogno di soldi.

Per molta gente la caccia (guide, armaioli, ristoratori, etc.) è lavoro (e spesso l'unica alternativa possibile è il malaffare).

Per i gestori delle Game Reserve la caccia è business: pagano al governo le concessioni, devono gestire le "quote di rimonta" a seguito degli abbattimenti (da tali abbattimenti traggono il loro lecito guadagno non possono abusarne o, nel tempo, il loro business finisce).

Spesso i nuovi nati sono, anche loro, business mediante cessione (so di che parlo, per esperienza diretta) agli zoo nel mondo.

Ultimo, ma non ultimi, della lista sono i cacciatori, ciascuno caccia per sue personali ragioni che non mi permetto di giudicare e/o biasimare.

Io NON sono un cacciatore ma, dopo anni ed anni di Africa, ho voluto, per una volta, esplorare anche questo aspetto dell'Africa stessa. Tutto qui!

Prendo, da ultimo, atto del tuo lecito biasimo.

Saluti venatorii.
Francesco
 
Ultima modifica:
Ciao Franz, conosco benissimo la tematica delle game riserve, so che possono essere molto utili agli stati africani e alla causa della conservazione, ma non concepisco che un naturalista possa cacciare per divertimento, lasciamo questa attività (non sport) a ricchi trogloditi.
 
Ciao,

alcune brevi considerazione sul Limpopo (il fiume lungo il quale ci siamo mossi):

Il Limpopo nasce nella catena montuosa del Witwatersrand in Sudafrica per sfociare nell'Oceano Indiano (nei pressi del porto di Xai-Xai), in Mozambico. È lungo 1600 km ed è il secondo fiume per lunghezza dell'Africa australe. Il suo bacino idrografico si estende per 415000 km². Il Limpopo segna per 640 km il confine tra il Sudafrica sulla riva destra e il Botswana e lo Zimbabwe, rispettivamente a nord-est e a nord. Un po' di dati …
  • Lunghezza: 1.750 km
  • Portata: 170 m³/s
  • Sorgenti: Crocodile river (Afrikaan: Krokodilrivier), Marico river
  • Foce: Oceano indiano (nell’ultima parte del suo viaggio attraversa il parco del Kruger)
  • Attraversa Sud Africa, Mozambico, Zimbabwe, Botswana.
Ma oggi, complice una siccità spaventosa, che flagella la zona da un anno, la situazione è questa.

20231022_093734.jpg 20231022_094249.jpg 20231022_094415.jpg 20231022_094420.jpg 20231022_094830.jpg

Poco più di un ruscello! In particolare la foto due da un'idea della dimensione del letto del fiume prima della grande siccità. C'è poco da stare allegri ...

Idrici saluti.
Francesco

PS: la sponda (del fiume) che si vede è quella del Botswana (io sono in Sud Africa). Ci vuole poco per sconfinare ...
 
Ciao,

Ma - in qualche modo - occorre fare fronte.

Mediante l'utilizzo di serre sofisticatissime (in grado di accelerare in maniera esponenziale la crescita) viene distribuito cibo agli animali a giorni alterni e numerosi "punti acqua" (con pompe che attingono a pozzi profondi) sono disponibili su tutto il territorio.

Non ci sono grandi carnivori (almeno in teoria) ma solo sciacalli e, forse, qualche iena che vista l'abbondanza riescono a "fare da soli". Le tracce della loro attività, sparse sul terreno, sono incontrovertibili.

Foto 1: scaricamento delle balle (erba verde/fresca, di quella secca ce ne è in abbondanza tutt'attorno). Le balle vengono posizionate nelle mangiatoie (come quella in secondo piano) per cercare di limitare, per quanto possibile, gli sprechi. Le serre in questione consumano (elettricità) come una centrale nucleare!
Foto 2&3: distribuzione. La sabbia che si alza sotto i piedi del "farmer" viene verso di noi. Siamo, correttamente, sottovento. Quindi gli animali approcceranno i punti di distribuzione "scendendo" lungo il vento, in pratica "appariranno" dal fondo della prima immagine.

Food_1.jpg Food_2.JPG Food_3.JPG

Saluti alimentari.
Francesco
 
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Ciao,

Da ieri sera il Sud Africa (gli Springboks) è Campione del Mondo di rugby, per la quarta volta. Diventa il paese con il maggior numero di successi, condizione che - con tre vittorie ciascuno - condivideva con gli All Blacks neozelandesi (sconfitti nella finale svoltasi ieri sera allo Stade de France, a Parigi).

Springbok.jpg

Il rugby sembra essere uno dei pochi elementi - ieri ho visto un tipo indiavolato senza distinzione alcuna di censo, colore di pelle, e quanto di altro ... - in grado di garantire un minimo di coesione sociale e di integrazione fra bianchi e neri.

L'occasione è stata, tra l'altro, celebrata con l'uso (e l'esagerazione emoticons-allegre-06) dello Springbokkie, uno shots a base di Amarula e "Crema di Menta" i cui colori a contrasto richiamano visivamente, appunto, quelli della Nazionale di Rugby.

Springbokkie.jpg

Rugbistici saluti
Francesco
 
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Ciao,

Negli ultimi giorni l'inverno ha calato l'ultima (si spera) mazzata. In una notte la temperatura è scesa di 30° C (dai pomeridiani 35° C a - la mattina successiva - 5°)! Mai visto (ne io, ne i locali) qualcosa di simile, per di più il tutto è stato accompagnato da una pioggia rabbiosa, insistente e - manco a dirlo - ghiaccia!

Sto facendo la conta dei danni nelle vasche "fredde". di sicuro manca all'appello il Plakat Betta e non vedo da un paio di giorni - la coppia di L144 ... AZ! AZ!! AZ!!!

Però, cercando di vederla il positivo, sono tornato alla Game Reserve nella zona dove, prima dei mesi secchi, avevo visto animali all'abbeverata. Mi aspettavo che visto il diluvio la situazione fosse cambiata ed avevo intenzione di piazzare la cam-trap (quella per le operazioni "in field") in posizione strategica.

Ho parcheggiato e mi sono inoltrato per tracciare il cammino ho usato il (abbastanza maccheronico) "metodo dei sassi". A differenza della cam-trap del giardino (incredibilmente realizzata in colori da discoteca: bianco brillante ed azzurro cielo) questa è mimetica (e più piccola). Perderla di vista è un attimo, speriamo che il trucco funzioni ... :104:.

  1. FOTO A, B, C, D: mucchietti, appunto, di sassi disposti in fila, a qualche metro l'uno dall'altro. Sufficientemente naturali (da passare inosservati dagli animali) ma, al tempo stesso, piazzati in modo da essere (spero) da me riconoscibili.
  2. FOTO E: la cam-trap in posizione, dopo aver sfoltito un po' la vegetazione per darle una, sperabilmente, migliore visione.
  3. FOTO F: il punto di vista della cam-trap: c'è acqua in abbondanza e poiché le temperature sono previste in rialzo spero che qualcuno si "affacci". Due i punti che mi lascano dubbioso: 1) la distanza (sono, però, al limitare delle zone di acquitrino) e 2) l'altezza (rispetto all'acqua). Se necessario, però, su questa posso, in qualche modo, cercare in intervenire se necessario.
Fine delle operazioni preliminari, adesso occorrono due/tre giorni di attesa (e di calma) poi vedremo se/cosa verrà fuori. Speriamo la piaggia dia tregua.

Foto-venatori saluti.
Francesco

A.jpg B.jpg C.jpg D.jpg E.jpg F.jpg
 
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Ciao,

Questa è - purtroppo - una triste vicenda. Sarà stato il crollo repentino delle temperature (come ipotizza qualcuno) che - presentatosi, per di più, alla fine della loro migrazione - si è abbattuto su uccelli stremati, sarà stato l'uso, sconsiderato, di qualche anticrittogamico, sarà stato per la carenza di cibo (insetti di cui si nutrono uccisi dal freddo), sarà stato ... quello che vi pare ma certi spettacoli non possono non rattristare.

Sono (o meglio erano, purtroppo per loro) noti, localmente, "Bee-Eater" (ovvero mangiatori di api) che ,credo, corrisponda ai nostri gruccioni.

In ogni caso ... TRISTESS!!! ..., ... ... arrabbiato 5 .

Rattristati saluti.
Francesco

IMG-20231101-WA0021.jpg IMG-20231101-WA0022.jpg IMG-20231101-WA0023.jpg IMG-20231101-WA0024.jpg IMG-20231101-WA0025.jpg IMG-20231101-WA0026.jpg
 
.Ciao,

Di "pinne" poche (anche se qualcosa sembra apparire all'orizzonte) di "piume" molto di più. Per fortuna non tutte "massacrate" come quelle descritte appena più su.

Francesco
 
Ciao,

La Cam-Trap è stata un regalo, costoso e gradito, di Leonardo per il mio 67°. È stata posizionata nel giardino della nostra casa di Silver Lake a Pretoria (Sud Africa).

L’installazione non è risultata complessa ma, piuttosto, macchinosa, almeno quanto lo è stato individuarne il corretto posizionamento. La colorazione “da discoteca” (bianco brillante con tetto e posatoio azzurro) non ha aiutato a mascherarla/farla accettare. La qualità dell’immagine (il grandangolo molto spinto “arrotonda” leggermente le aree periferiche dell’immagine) è buona. In modalità “stand-alone” sono disponibili spezzoni da 20 secondi attivati da un “sensore di presenza”, in live-streaming è possibile scattare foto e girare videoclip della lunghezza desiderata. Il tutto viene memorizzato su una scheda Micro-SD. Va tarato con attenzione il predetto sensore: una sensibilità eccessiva genera un numero elevato di “fake”, basta il movimento di una foglia e …

Orario di funzionamento.

La Cam-Trap lavora nelle ore di maggiore “affluenza”: primo mattino e, a seguire, tardo pomeriggio/notte, ma il movimento notturno sembra essere nullo. La fotocamera (… qui siamo tecnologici, altro che storie!) è alimentata da un piccolo pannello solare. È previsto, disponendo di un adeguato indice IP, possa lavorare sotto la pioggia battente.

Tipologia di osservazioni.

Sono legate all’interazione fra singoli soggetti/fra gruppi, a riguardo dell’assunzione del cibo offerto e alle loro preferenze trofiche.

Gruppi trofici.

Senza avventurarsi in dettagli eccessivi si è delineata (fornendo due tipi di mangime consistenti, rispettivamente, di granaglie assortite e di piccoli “panettoncini” di pastone solido e vagamente colloso) una situazione come segue:

  • Onnivori: che si cibano indifferentemente di granaglie e/o pastone.
  • Opportunisti: che non fanno distinzione, pur lasciando intravedere delle specifiche preferenze, nutrendosi di quello disponibile al momento ma anche (vedi gerarchie) quello che presenta un accesso più agevole.
  • Selettivi: che si nutrono, esclusivamente, ed alternativamente, di pastone oppure di graniglia.
Alcuni si nutrono solo al vassoio, alcuni solo a terra, altri non fanno differenza.

Feeding Point, loro posizionamento.

L’aggiustamento, per arrivare all’attuale disposizione è avvenuto per gradi:

  • Panettoncino “appeso” ad un albero del giardino, mangiatoia/e in posizione defilata. Ripresa (da distante) con fotocamera (focale 400mm).
  • Introduzione della Cam-Trap, con aumento della disponibilità alimentare e riprese effettuate solo (o quasi) con la medesima.
  • Introduzione successiva di un altro “punto cibo” volto ad attirare – offrendo vermi – gli insettivori. Il tentativo non ha sortito effetto alcuno.
FOTO:
  • La Cam Trap,
  • Agapornis personata,
  • Agapornis (possibile ibrido),
  • Agapornis (possibile ibrido),
  • Agapornis (possibile ibrido),
01.jpg 02 - Agapornis personata.JPG 03.JPG 04.JPG 05.JPG


PARTE 1.
 
Gerarchie interspecifiche ed intra-specifiche.

Esiste una sorta di gerarchia nell’accesso al cibo. Peculiare è quella degli agapornis, nel gruppo sembra esistere una sorta di “struttura sociale interna”. Gli scontri per il cibo, comunque privi di vere conseguenze, sono frequenti, rumorosi e coreografici. In tali momenti l’evento “tipo” sembra essere quello in cui il primo arrivato scaccia (nonostante le loro resistenze) tutti gli altri permettendo ad uno (una?) solo dei presenti di avvicinarsi. Visto il particolare legame di coppia che caratterizza la specie, ipotizzo si tratti di un “diritto di precedenza” per il partner del primo arrivato.

Comportamenti trofici.

L’assunzione del cibo è disordinata e legata alla scelta del tale (o talaltro) seme, pescato nel mucchio di quanto offerto, con conseguente copiosa caduta/spreco di mangime al suolo. I “terraioli” provvedono però, per fortuna, a limitare gli sprechi. Se non c’è concorrenza alcune specie accedono al cibo in regime di reciproca tolleranza, senza alterchi.

Tipologie di presenze, le specie che frequentano il giardino.

Propongo un breve elenco di quanto ho visto muoversi sul nostro palcoscenico: per alcuni userò il nome comune (locale o meno), per altri ricorrerò ad una sommaria descrizione. Quando possibile fornirò il nome scientifico:

  • Agapornis: vuoi specie pure – A. personata, A. roseicollis e, secondo alcuni, A. lilianae - che ibridi dalle colorazioni più o meno improbabili frutto di inopinati rilasci da parte di allevatori locali.
  • Tessitori gialli (Ploceus cucullatus): preparandosi alla riproduzione, non modificano la livrea (come fanno i ciclidi) ma cambiano tutto il piumaggio per arrivare a vestire la luminosa colorazione giallo/nera tipica di tale periodo, è uno sforzo titanico! Vederli “tessere” i nidi è uno spettacolo incredibile.
  • Passeri del capo (Passer melanurus), autoctoni e, in subordine, quelli nostrani (Passer domesticus) introdotti, ormai da anni, in ambiente.
  • Gola tagliata (Amadina fasciata): i cui maschi presentano una vistosa striscia rosso scuro all’altezza della gola da cui prendono il nome.
  • Testa rossa (Amandina erythrocephala), simile al congenere, ma caratterizzato a una vistosa testa di colore rosso
  • Pettirossi: più di una specie (una delle quali potrebbe essere Dessonormis caffer).
  • Ballerine: sostanzialmente degli irrequieti “pedonatori” che si nutrono di quanto cade a terra. Il loro nome è appositamente “virgolettato” perché ricordano, per forme, colori e movenze, soggetti presenti da noi. Saltuariamente mangiano alla Cam-Trap e/o al panettoncino, di regola a terra.
  • Tortore: almeno due specie, colorazioni simili ma taglie molto diverse tra loro. Ho faticato a limitarne l’invadenza.
  • Merli” di più tipi. Tutti, sostanzialmente accomunati da un becco giallo/giallastro (da qui la mia, maccheronica, denominazione).
  • Storno metallico (Aplonis metallica): dalla caratteristica colorazione blu con riflessi, appunto, metallici. Per alcuni, in primis la nostra guida in Namibia, il nome comune è merlo metallico.
  • Storno triste (Acridotheres tristis): a dire degli esperti, fra le specie introdotte, è fra quelle con il maggior impatto sull’ambiente locale. Ignoro la genesi del loro bizzarro nome comune. Localmente sono noti come Myna.
  • BulBul del capo (a testa nera, Pycnonotus capensis): simili nel comportamento, non nel piumaggio, a quelli presenti in Viet Nam. Tendenzialmente riservati.
  • Upupa africana (Upupa africana): dal colore rosso mattone con ali striate di bianco e di nero e caratterizzata da una vistosa cresta che porta, in posizione di riposo, chiusa.
  • Upupa “del legno” (Phoeniculus purpureus, identificazione dubbia): dalla colorazione blu/nerastra con lunga coda e vistoso becco. Un avvistamento non comune che però, più di una volta, ha visitato il nostro giardino.
  • Barbetto crestato (Trechyphonus villantii): apparso una sola volta. Ricorda, in certo qual modo, il nostro picchio.
  • Ibis nero (Bostrychia hagedash, noto localmente come Hadada) chiassosissimo ed assai fastidioso. Si è affacciato una sola volta ma essendo sostanzialmente insettivoro ha ignorato quanto offerto per non ripresentarsi più.
I “piccolissimi”: un nugolo – non identificato - di soggetti taglia minima, posizionati ai gradini più bassi della peculiare “piramide alimentare” che si è instaurata nel nostro giardino.

FOTO:
  • Passer melanurus (Passero del capo)
  • Amadina erythrocephala (Red headed finch). Immagine scadente: screen-shot tratto da un video,
  • Dessonormis caffer (Pettirosso),
  • Aplonis metallica (Storno metallico).
  • Pycnonotus capensis (Bulbul del capo),

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PARTE 2.
 
Concorrenza – fra differenti specie e fra soggetti dello stesso gruppo - nell’accesso al cibo.

Una simile schiera di commensali porta seco una serie di comportamenti “incrociati” interessanti da osservare e influenzati da vari fattori “esterni” (il cibo fornito in quel momento, ma non solo).

  • Nelle fasi iniziali, ec on il solo pastone a disposizione, storni e merli avevano il sopravvento; piombavano prepotenti in picchiata e scacciavano tutti.
  • Inserendo il secondo punto di alimentazione (la ciotola) ho registrato una suddivisione degli obiettivi: storni/merli ancora sul pastone, granivori sulla ciotola, opportunisti un po’ ovunque.
  • Con l’introduzione del terzo punto di distribuzione (Cam-Trap) alla ciotola accedono i soggetti che sembrano essere i più bassi in gerarchia. Invariati gli accessi al “panettoncino”.
  • Allo stato attuale tortore e “ballerine” mangiano, come detto, quasi sempre “a terra”.
  • Anche i pettirossi si nutrono più spesso a terra, dimostrandosi, in ogni caso, piuttosto remissivi.
  • Gli Agapornis che hanno iniziato ad accostarsi con costanza solo all’apparire delle granaglie (in precedenza le loro presenze sono state solo episodiche). Sono stati, a lungo, tra quelli “in comando”. Quando accosta(va)no il vassoio della Cam-Trap in gruppo (anche 7/8 elementi assieme, con relative chiassose discussioni per l’ordine di accesso al becchime) tutti si mantengono in posizione defilata.
  • Infine è arrivato il momento dei “Finch” (nome locale) che hanno preso il posto occupato nell’ordine, da merli/storni, tortore e, in infine, agapornis. I “gola tagliata” (Amadina fasciata) ed i “testa rossa” (Amadina erythrocephala) fanno tenace opposizione, e sembrano sulla via di prendere il sopravvento, alla dominanza già mostrata dagli “inseparabili”. Il tentativo – sono dei soggetti ingordi - di limitarne l’intraprendenza cambiano l’offerta/disponibilità di cibo è in corso, ma non so se/quale effetto avrà.


Un’ultima annotazione generale: alle volte, come ubbidendo ad un silenzioso ordine di evacuazione, tutti i commensali abbandonano, simultaneamente, la zona senza che vi siano apparenti segnali di disturbo. Ignoro il perché di tale, vistoso, comportamento.

Gli “altri”.

Ero, e sono ancora, convinto che una simile situazione possa attirare altri soggetti non necessariamente obiettivo primario dei miei “tecnologici sguardi”: sinora niente uccelli notturni (credo non gradiscano il cibo offerto e mancano posatoi in grado di sostenerli mentre sono all’agguato), niente “alieni” (scoiattoli ed altri roditori ma credo che, prima o poi, arriveranno), niente predatori: i serpenti (ne è stato avvistato uno nel giardino del vicino, di specie a me ignota) e/o piccoli rapaci. Con le piogge estive sono apparsi alcuni anfibi che, però, ritengo siano del tutto “scollegati” da quanto si verifica … sopra le loro teste.

FOTO:

  • Upupa africana ma anche Upupa epops africana (African hoopoe),
  • Phoeniculus purpureus (Wood Hoopoe). Ad onta del nome comune non è un’upupa ma un “bucero” (Fam. Bucerontiformes),
  • Onycihognantus morio (Storno alirosse),
  • Trachyphonus ranzani (Barbetto crestato).
PARTE 3. Con questo il mio lungo "sproloquio" :emoticons-allegre-6 è terminato.

Ornitologici saluti
Francesco

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Ciao,

Traccia del passaggio di visitatori notturni.

20231106_054927.jpg

Si tratta(va) di un Lamprophis aurora (noto localmente come Aurora House Snake), assolutamente innocuo.
Vedremo chi altri verrà a curiosare, magari "attirato" da coloro che frequentano la cam-trap?

Erpetologici saluti.
Francesco
 
Ultima modifica:
Ciao,

EEEEEEHH! Allevare un serpente (innocuo) è uno dei miei sogni nel cassetto, da anni ... ma temo che dentro quel cassetto.

Ci sono cassetti impossibili da aprire.

Francesco
 
Ciao,

Nei giorni passati è piovuto in maniera forsennata. Non per tutti è stata una disgrazia ...


Ittici saluti.
Francesco

PS: sono ragionevolmente sicuro - non ho la certezza anche perchè è la prima volta che assisto ad un evento del genere - si tratti di deposizione.
 

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