• ATTENZIONE
    A seguito della migrazione dalla vecchia alla nuova piattaforma, se avete dei problemi di accesso, prima di fare dei nuovi account, inviate una email a segreteria@aiconline.it e risolvo il problema

problema grave

marcAzzurro

Socio AIC
Ricapitolo l'evolversi di un problema nel 400l malawi che improvvisamente si sta rivelando serio:

A pochi giorni dall'inserimento, avvenuto l'11 luglio, ho notato che un Taeniolethrinops presentava sulla testa, tra gli occhi, due puntini del diametro di 1 millimetro simili a "escoriazioni" ma di certo non è la definizione più esatta e purtroppo non ho ritenuto un possibile pericolo, in tre settimane, nelle quali l'acquario era illuminato esclusivamente dalla luce dell'ambiente per cui non sono riuscito a notare la progressione del problema anche perché il comportamento era normale, le macchie si sono allargate e diffuse a tutta la testa mostrandosi chiaramente come "escoriazioni" e le pinne si presentavano ricoperte di macchie bianche leggermente lanuginose così ho isolato immediatamente, il pesce è morto.

Dopo circa un mese, cioè ieri, ho notato che i pesci si grattavano insistentemente, specie una femmina di Aulonocara guentheri che esaminando attentamente ho notato le pinne nelle stesse condizioni dell'esemplare morto in precedenza, inoltre il respiro è affannato e si muove a scatti, oltre ad essa una femmina di Cyrtocara e una di mloto ivory presentano in forma lieve le stesse macchie sulle pinne e un'altro Taeniolethrinops lievi macchie o "escoriazioni" sulla testa.

Sto trattando tutta la vasca con sale, 1gr ogni 10l circa, e blu di metilene in piccole dosi, però non sono sicuro delle dosi anche perché non so quale sia la patologia

Se riesco posto una foto della guentheri più colpita anche perché senza capisco che è impossibile pronunciarsi, comunque non credo sia ichtyo anche se i sintomi sono simili ma i puntini non sono gli stessi.

grazie
 
Mi dispiace per ciò che si sta verificando dentro la tua vasca,
ma la pubblicazioni di foto, in questi casi è necessario se non indispensabile,
per te, e penso per molti degli amici che fanno parte dell'associazione, e non solo.

Ciao
Gioacchino.
 
Ciao Marco,
spero che questa risposta possa aiutare anche altre persone.
L'anno scorso presso la mia serra una ragazza ha svolto una tesi di laurea sulle patologie dei ciclidi Africani.
Dopo un infinità di campionamenti, ne è venuto fuori (la sto facendo molto breve in realtà non lo è..) che la maggior parte delle patologie che colpiscono i ciclidi africani in acquario sono causate da batteri ambientali, comunemente presenti in acquario, che creano una patologia in particolari e diverse condizioni di stress.
in seguito a questo risultato, aiutato da un veterinario ho provato diverse cure, per vedere quale poteva essere la + efficace su patologie la cui diagnosi non è facile.
Riprendendo il tuo caso, i tuoi pesci, non hanno l'icthyo, ma quasi sicuramente si tratta di una batteriosi che colpisce organi interni che ha uno sfogo esterno il quale sembra un ichtyo, o comunque dei semlidci parassiti cutanei.
in questo caso, abbiamo visto che i migliori trattamenti li abbiamo avuti, combinando insieme flagyl (metronidazolo) una pastiglia ogni 25L di acqua e baytril (enrofloxacina) 1 pastiglia ogni 100L di acqua.
se i "pruriti" e i puntini bianchi non scompaiono entro 2-3 giorni, in genere combiniamo anche un trattamento con FMC (verde malachite blu metilene e formaldeide).
dopo 5 gg cambio del 50% di acqua e se necessario ripetiamo il trattamento.
tengo a precisare che questo trattamento, lo considero +una ricetta interna che un vera e propria cura, ma per esperienza, se si rispettano i dosaggi, ho risultati positivi ne 100% dei casi.
ritornando a noi, Marco, se non ti è chiaro qualcosa chiamami pure senza problemi!
Gianni
 
Grazie Gianni per le indicazioni, i medicinali posso reperirli in farmacia ed è necessaria una ricetta?

Per le foto ne ho scattate diverse ma in nessuna sono riuscito a rendere evidente il problema.
 
La prima cosa è ringraziare Gianni per l'esaustivo intervento .
Sono una persona che spesso non manda a dire le cose e francamente trovo poco edificante per AIC constatare come di questi giorni ci siano decine di interventiu sul mercatino e neanche una persona che risponda a te che hai un problema e a cui stanno morendo i pesci!

Quindi innanzitutto mi scuso con te se non ho risposto prima
So che non servono le giustifiocazioni di fatto di questi temp i sono coinvolto in altre problematiche e poco mi dedico al forum.

Vorrei dire anche io la mia :
Concordo assolutamente su quanto esposto da Gianni ,anche se dalle mie espreienze i trattamenti con metronidazolo ( un antibiotico che agisce su batteri anaerobi e flagellati e nipurfurinolo ,un altro antibiotico con la stesa azione , ma uno spettro molto più ampio ) per qul che mi riguarda danno risultati poco soddisfacenti.

Non ho mai provatol'enofoloxacina , quindi non so dirti nulla a riguardo.

Personalmente in queste condizioni , aumentando la temperatura anche fino a 30°c (necessario un ottima areazione e movimento dell'acqua) farei un tratamento con FMC (formalina verde malachite)
E un prodotto che puoi fare da te comprando i componenti in farmacia , ma te lo sconsiglio vivamente , anche perche laFormalina , è un prodotto pericoliso che va gestito con molta cautela.
Sul mercato presso rivenditori specializzati di carpe Koi si trovano delle soluzioni gia preparate e pronte , atte a trattare 25.000 litrid'acqua al costo di una trentina di euro.

Se lo tieni al buoi lo puoi comperare e dividere con qualche amico .E un prodotto spesso risolutivo per gran parte dele infezioni batteriche .
Ti direi anche di fare attenzione e considerare che i sintomi che descrivi possono anche essere associati a forme di ODINIUN .
Negli ultimi hanno ho avuto problemi spesso letali malgrado le cure immediate .
in grado di risolvere con efficazia queste patologie prodotti a base di rame e qui dovresti rivolgerti a qualch eamico negoziante grossista affinch eti di asoluzioni Home made che sono sicuramente più efficaci dei prodotti ( che ormai non si trovano più )in commercio.
Cichlid dream
Fabio

Cichlid dream
Fabio
 
Fabio, hai fatto benissimo ad intervenire, speravo che qualcuno portasse avanti questa discussione!!!
la combinazione flagyl-furanol, nonostante anche in letteratura veterinaria, sia indicata, anche a me non ha mai dato risultati soddifacenti, mentre l'uso del baytril, ha decisamente migliorato le cose.
riguardo all'FMC, c'è da fare una precisazione,la combinazione verde malachite-formaldeide non è la "famosa" FMC, ma è nota come leteux-meyer mix, ed era utilizzata negli anni 70, mentre la ricetta originale e definitiva dell'FMC è stata sviluppata a fine anni 70 e comprende oltre ai 2 già citati, anche blu metilene, che rende il prodotto molto + efficace.
Concludendo, credo che ognuno abbia le sue ricette, cure e dosaggi personali, dettati soprattutto dalle proprie esperienze personali; quello che più conta però nell' efficacia o meno di una cura è sempre la tempestività del tratamento!
Sarebbe interessante se personaggi del calibro di Gianpiero Nieddu, che di mestiere fa il Veterinario, o di Mauro Natali che di esperienza ne ha da vendere, intervenissero e dicessero la loro!
.....io ho gettato il sassolino.....
 
Grazie anche a te Fabio, per il momento seguirò il trattamento consigliato da Gianni e poi spero di vedere dei miglioramenti e vi terrò aggiornati.

comunque prima di chiedere consiglio avevo messo il blu di metilene e almeno nelle ore seguenti il prurito era lievemente diminuito per poi tornare ai livelli di prima.
 
Purtroppo negli anni anche io ho constatato scarsa efficacia
nel solo flagyl, anche in associazione con del furanolo, meglio
in associazione con la bacampicillina ma siamo nell'ordine del 10/15% di successi..... molto pochi direi....

Certo la tempestività è tutto e probabilmente negli anni
certi pesci al flagyl sono oramai praticamente assuefatti
alla nascita mi sa...
 
Mi permetto di intervenire in questo topic in quanto l'argomento mi è familiare, anche se non ho competenza nello specifico campo dell'ittiologia.

Il problema a mio parere non sta tanto nel discorso terapia, in quanto possiamo prendere in prestito dall'utilizzo umano una vasta scelta di farmaci più o meno efficaci. Quelli da voi citati sono tutti efficaci, con meccanismi d'azione diversi, ma con risultati simili. Ma oltre a questi ce ne sono anche altri, io per esempio uso con discreti risutati l'amoxicilina(Zimox).

Il problema vero per noi è, a mio parere, la quasi impossibilità di una vera e propria diagnosi precisa... Spesso tutte le malattie dei nostri pinnuti vengono fatte ricadere nelle due grosse categorie "bloat" e "ichtyo". Io però mi rifiuto di credere che queste siano davvero le uniche due malattie cui essi vanno incontro; il fatto che i nostri animali siano così poco comunicativi ci da scarsi elementi su cui basare una diagnosi. Questo ci costringe ad usare farmaci ad ampio spettro, il che equivale a sparare alla cieca. Se avessimo idea del batterio patogeno, potremmo adoperare una terapia mirata e precisa.

Quello che dice marvin sulle multiresistenze è anche vero, seppur ancora più inquietante in quanto non dipende dal singolo pesce ma dal ceppo batterico, che può in seguito ad un trattamento farmacologico sviluppare particolari meccanismi di resistenza al farmaco, e di qui spostarsi da un individuo all'altro, mantenendo sempre le caratteristiche di farmacoresistenza. In questi casi l'unica cosa da fare è cambiare antibiotico, spesso si ottengono nuovamente buoni risultati.
 
Filippo ha scritto:

Mi permetto di intervenire in questo topic in quanto l'argomento mi è familiare, anche se non ho competenza nello specifico campo dell'ittiologia.
Se avessimo idea del batterio patogeno, potremmo adoperare una terapia mirata e precisa.

intanto ti dò il benvenuto sul nostro forum e spero che tu voglia far parte della nostra associazione.

io penso a questo punto che paolo salvagiani debba intervenire, perchè circa un anno fa portò uno dei suoi petro red appena deceduti, in un laboratorio ittiologico (mi pare) e se ricordo bene isolarono il presunto batterio, mi pare anche che ce ne fosse più di uno.

paolooooo! se il nostro amico filippo (sembra essere nel ramo dei farmaci o giù di lì) potesse darci una mano...........potremmo salvare qualche ciclide in più.
 
Intanto ringrazio tutti voi che siete intervenuti, ciao Filippo ci sentiamo anche qui, mi fà piacere, sfortunatamente per un'infausta situazione...
i medicinali sono in arrivo per domani, spero di essere ancora in tempo per salvare almeno i pesci che non presentano ancora manifestazioni esterne oltre al prurito.

Comunque chiedo a Paolo moderatore della sezione se fosse possibile rinominare il topic in maniera più specifica per facilitare a tutti la consultazione
 
Ciao Filippo,
vedo che l'inclinazione di Famiglia comincia a farsi sentire!!
sono d'accordo pienamente con te sul fatto che dobbiamo sparare alla cieca nelle diagnosi, anche se cono un buon libro di ittiopatologia si può cominciare a fare una scrematura!!
anche se datato c'è il buon vecchio "untergrasser" in italiano, il più valido in questo momento è quello di Bassleer "the new illustrated guide of fish diseases".
Non sono testi veterinari, ma comunque molto validi!
Ho la fortuna di avere un canale aperto con il dipartimento di farmacologia dell' università di Milano, e questo mi ha consentito di stringere parecchio sulle diagnosi, certo a casa diventa un po + difficile, in quanto bisognerebbe sacrificare un pesce e farlo analizzare per poter capire la patologia, ragion per cui si tende ad utilizzare antibiotici a largo spettro.
Nel caso dell'amoxicillina, l'ho usata con discreto successo, ma poi ho smesso, in quanto anche se in casi rari pùò causare reazioni allergiche (cosi ho letto).
Ritornando agli esiti della tesi di laurea, comunque il 90% delle patologie che colpiscono i pesci d'acquario è riconducibile a batteri ambientali che diventano patogeni in casi particolari di stress, errata alimentazione, cattive condizioni igeniche, o comunque condizioni di vita non ottimali.
 
giannighezzi ha scritto:

Ritornando agli esiti della tesi di laurea, comunque il 90% delle patologie che colpiscono i pesci d'acquario è riconducibile a batteri ambientali che diventano patogeni in casi particolari di stress, errata alimentazione, cattive condizioni igeniche, o comunque condizioni di vita non ottimali.

Questo succede pure nell'uomo, molte delle malattie più gravi derivano proprio da batteri che popolano il nostro canale digerente come batteri saprofiti (simbionti), salvo poi creare dei problemi non da poco quando invadono altre sedi (sangue, polmoni, meningi). Un esempio su tutti Escherichia coli e i vari Enterobacter.

Il mio discorso oltre alla difficoltà di diagnosi per mancata collaborazione da parte del pesce :D dipende anche dal fatto che non tutti hanno la capacità/sensibilità di capire la malattia del pesce, spesso si sente dire "non mangia e sta a pelo d'acqua, cos'ha?"... Ecco, io penso che in casi del genere la terapia ad ampio spettro sia l'unica praticabile, ma bisogna anche mettere in preventivo che essendo così aspecifica non ci sono garanzie di avere discrete percentuali di guarigione.

Io l'amoxicillina la uso per due motivi: 1-il prezzo elevato del baytrill 2- E' l'antibiotico che uso per curare me e la mia famiglia, quindi ne ho sempre abbondanti scorte in casa. E' vero che come tutte le penicilline può dare reazioni di intolleranza, ma con l'esiguo numero di pesci che ho da curare io, sarebbe proprio sfiga se perdessi un pesce per quello. Inoltre so che tale allergia è presente nella specie umana, ma è possibile che non vi sia nelle specie ittiche.
 
Ciao Marco,
arrivo un pò tardi nel discorso, portando la mia esperienza di allevatore... che non è mai uguale a quella degli altri.... :)))!!!!
In acquariofilia quando ci si trova di fronte ad una patologia il problema è sempre quello della diagnosi che, non potendo contare abitualmente sul supporto di un microscopio... va fatta ad occhio con forte rischio di errore!
Questo innesca in genere una catena di tentativi che, non sapendo bene cosa ti trovi a combattere, spesso fanno perdere tempo prezioso, cosa che frequentemente si rivela fatale.
Sono, per formazione, contrario ai trattamenti blandi, che quasi sempre lasciano il tempo che trovano. Non credo che un grammo di sale ogni venti litri o un pò di blu di metilene possano risolvere una patologia... che non si stia risolvendo già da sola. A mio avviso, da quello che dici, tu ti trovi di fronte ad una parassitosi esterna ( protozoi o vermi) e quindi tratterei su questa base (teorica) prima di passare ad antibiotici.
Io userei 8 cc di formalina al 24% ogni 100 litri (occhio a non sbagliare il dosaggio!!! Cosa purtroppo frequente!!!) ripetendo il trattamento 2 volte con un giorno di interruzione.
Poi vedi come va ed eventualmente ne riparliamo, ma non perdere tempo!!! La tempestivita' e' fondamentale!
 
Ciao Marco,
arrivo un pò tardi nel discorso, portando la mia esperienza di allevatore... che non è mai uguale a quella degli altri.... :)))!!!!
In acquariofilia quando ci si trova di fronte ad una patologia il problema è sempre quello della diagnosi che, non potendo contare abitualmente sul supporto di un microscopio... va fatta ad occhio con forte rischio di errore!
Questo innesca in genere una catena di tentativi che, non sapendo bene cosa ti trovi a combattere, spesso fanno perdere tempo prezioso, cosa che frequentemente si rivela fatale.
Sono, per formazione, contrario ai trattamenti blandi, che quasi sempre lasciano il tempo che trovano. Non credo che un grammo di sale ogni venti litri o un pò di blu di metilene possano risolvere una patologia... che non si stia risolvendo già da sola. A mio avviso, da quello che dici, tu ti trovi di fronte ad una parassitosi esterna ( protozoi o vermi) e quindi tratterei su questa base (teorica) prima di passare ad antibiotici.
Io userei 8 cc di formalina al 24% ogni 100 litri (occhio a non sbagliare il dosaggio!!! Cosa purtroppo frequente!!!) ripetendo il trattamento 2 volte con un giorno di interruzione.
Poi vedi come va ed eventualmente ne riparliamo, ma non perdere tempo!!! La tempestivita' e' fondamentale!
 
grazie anche a te Mauro, oggi ho iniziato il trattamento consigliatomi da Gianni: flagyl (metronidazolo) una pastiglia ogni 25L di acqua e baytril (enrofloxacina) 1 pastiglia ogni 100L di acqua...

Se fossero parassitosi esterne questo trattamento non sarebbe efficace?

Non ho mai avuto esperienze nel trattamento di patologie, perciò posso solo contare sui vostri consigli.
 
grazie anche a te Mauro, oggi ho iniziato il trattamento consigliatomi da Gianni: flagyl (metronidazolo) una pastiglia ogni 25L di acqua e baytril (enrofloxacina) 1 pastiglia ogni 100L di acqua...

Se fossero parassitosi esterne questo trattamento non sarebbe efficace?

Non ho mai avuto esperienze nel trattamento di patologie, perciò posso solo contare sui vostri consigli.
 
no, sui parassiti non funziona, ma se hai iniziato con quel trattamento continua, del resto in caso di infestazioni da parassiti prolungate si sviluppano quasi sempre infezioni batteriche secondarie che il baytril può bloccare, nel frattempo però attrezzati per trattare contro i parassiti, i prodotti (speriamo che non servano mai!!!) è bene averli sempre a portata di mano.
Una raccomandazione, se usi la formalina ricordati che è una brutta bestia, tossica, pericolosa per contatto, irritante, e la formaldeide che si libera nell'aria cancerogena, quindi, anche se la quantità che potresti usare è veramente limitata, cambia l'aria della stanza dove tieni l'acquario dove la usi, nelle 24 ore successive al trattamento.
 

Guida Ciclidi


Nuova edizione Ordinala

Anteprima bollettini


Numero 1/2024

• Lethrinops sp. “auritus lion” Lion’s Cove di Morgan Malvezzi
• Coptodon louka. Un pesce di grande adattabilità di Michel C. W. Keijman
• Tropicali in toscana di Lorenzo Tarocchi e Mario Donida Maglio
• La sfida con il pH. La mia esperienza con Apistogramma mendezi. di Stefano Moneta


Arretrati
Indietro
Alto