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Costa d'Avorio: let's go collecting ...

Ponte di liane a Liepleu

Ciao,

Ed ecco il ponte, la "foreste sacrèe" e dall'altra parte, sulla destra ... la zona a sinistra (del ponte, andando verso la stessa foresta) è, invece, di "libera circolazione".

I locali ci vanno a caccia armati di fucili che - credo - si possano far risalire all'epoca di Garibaldi ... OhohOhohOhoh.

Francesco
 

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Le farfalle della foresta

Cia0,

Di prima mattina (siamo leggermente in quota) l'aria meno arroventata ma comunque umida mette in crisi le farfalle ed è abbastanza facile trovarle, nelle piccole aree assolate, con le ali distese ad asciugarle ... C'è anche un - colorato - intruso.

Francesco
 

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Bagagli africani

Ciao,

Ecco cosa è "saltato fuori" da un valigia aperta - per controllo - all'aeroporto:

Lingo-dor-e1510135653734.jpg


Sono l'inezia di ... 30 KG d'oro in lingotti!!! OhohOhohOhoh.

http://atoo.ci/2017/11/08/douane-saisit-pres-de-30-kg-dor-a-laeroport-dabidjan/

FastFranz
 
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Esplorando la Lagune d'Ely

Ciao,

Ecco brevemente:


Lagune d’Ely: il riferimento logistico è l’abitato di Etuessika mentre l’obiettivo – di quest’altra uscita in campo – è il “Parc National des Iles Ehotilés”, posizionato alle spalle della laguna di Abidjan (più o meno all’altezza delle Località di Assuinde e Assinie). La zona viene descritta come ricca di uccelli di varie specie anche se, spesso, abbastanza schivi. La zona è, inoltre, oggetto di attività abusive, nello specifico la pesca (tenere a mente questo dettaglio che tornerà utile dopo).

L’arrivo, già nato sotto una stella opinabile in ragione della tarda ora di partenza 07.30 del mattino, è un’ennesima ode al pressappochismo ed alla faciloneria locale: menzione d’onore per il proprietario della struttura (molto in fieri, per la verità …) che ci attendeva. Al nostro arrivo non era presente e, interpellato telefonicamente, ci ha invitato ad aspettarlo perché “stava arrivando”, da Abidjan, luogo da cui siamo partiti, a 100 km abbondanti di distanza!!!

Cerchiamo di organizzare un programma alternativo ed accettiamo un passaggio da una delle barche della locale “guardia ambientale in procinto di partire per un giro di pattuglia. Non è stato difficile convincere l’equipaggio (tre uomini di cui uno armato dell’immancabile Kalashnikov). Partiamo dunque e ci addentriamo nel mangrovieto, da attraversare essendo posizionato al margine delle isole stesse. Prendiamo, quindi, terra ed iniziamo ad andare – sotto un sole canicolare – nella ambiente acquitrinoso dell’interno dell’isola.

L’acqua sarà alta pochi centimetri ed il fondo non è troppo fangoso: si cammina relativamente bene (ho dimenticato il cappello, errore grave), tra la massa vegetazione migliaia di piccoli pesci (che però non riesco ad identificare). Avvistiamo alcunii aironi (bianche, rossi, cinerini), cicogne (ad un certo punto sei di loro volano in circolo sopra di noi), cormorani, sterne, martin pescatore. C’è vita dunque! Ma molto diffidente e si tiene (molto) lontana, le foto non sono eccelse (ad onte del nuovo “cannone” da 400 mm. Grazie Fulvio. M.).

Risaliamo in barca ed incappiamo, sfortunati loro, in due pescatori di frodo. La pattuglia (per farci vedere che rispetta le consegne?) è inflessibile: sequestra loro il pescato, tutti gli attrezzi da pesca, affonda la loro canoa e tira fuori i “braccialetti” (le manette) ma, in ultimo, si astiene (perché ci siamo noi?) dall'usarle. I due tapini sono l'immagine della disperazione e far presente, ai militari, che il misero pescato sarebbe servito da sostentamento alle famiglie non muove di un passo la situazione. NULLA da obiettare, ma dovrebbe essere (e NON è) così per tutti!

L’situazione, in barca, cambia e si fa più tesa; per forza di cose. Sbarchiamo su una seconda isola ma, forse anche per l’ora assolutamente tarda, la troviamo “deserta” e possiamo solo ascoltare i richiami degli uccelli nascosti, al fresco, nel verde. Rientriamo …

Allo sbarco chiedo di avere uno dei disastratissimi machoiron facenti parte del pesce sequestrato. Mi viene concesso: è davvero “terminale” e, nonostante tutti i miei sforzi, non arriverà in vasca.

Francesco

PS: vi propongo un pò di foto, alla ... "rinfusa" ... :104:
 

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Il Machoiron

Ciao,

Dovrebbe trattarsi di ... Arius latiscutatus. Le foto che lo ritraggono "piegato" lo vedono nella posizione in cui i pescatori, dopo la cattura, lo immobilizzano per neutralizzare le pungenti, affilate pinne pettorali.

Le altre - ahimè ed ahilui!!! - sono post-mortem. Mi dispiace sia finita così: ha avuto una ulteriore possibilità (rispetto ai suoi compagni di sventura) ma non è bastato. sh*t happens!!!

Francesco
 

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Spedizione di "ittio-ricerca"

Ciao,

Sperando che la situazioni resci come è oggi (tensioni varie leggermente dimunuite) dovrei partecipare ad un "giro" con un gruppo di ricercatori del "Laboratoire d’Environnement et de Biologie Aquatique" - LEBA Université Nangui Abrogoua (Abidjan). I loro interesse non è precisamente il mio e non so se, alla fine del "giro", mi sarà consentito riportare qualcosa in vasca ma l'occasione è ghiotta lo stesso. Tengo le dita incrociate, il programma dovrebbe essere il seguente:

1. da 27 a 28 Novembre: campionamento al lago/barrage Taabo,
2. da 28 a 29 Novembre: campionamento al lago/barrage Kossou
3. da 29 Novembre a 01 Dicembre: campionamento al lago Faè (????)

I primi due sono invasi posizionati (artificialmente) a valle degli omonimi sbarramenti idroelettrici, sul terzo non riesco a trovare informazioni congruenti.

I primi bacini due sono situati (grossolanamente) sulla direttrice che porta al "Parco della Comoe", verso l'interno della CdA. Il terzo dovrebbe essere parte di un insieme di cinque laghi connessi tra loro in zona S. Pedro (una delle zone turbolente del paese) ad ovest. Per avere un'idea della giacitura geografica:

Lago Taboo: https://mapcarta.com/fr/16907960
Lago Kossou: https://mapcarta.com/fr/16918146/Carte

Un'idea del lavoro svolto dal gruppo si può avere qui:

http://www.academia.edu/25852946/Tr...roelectric_lake_in_Ivory_coast_of_West_Africa

Mentre continua, imperterrito e completamente "fuori tempo", a diluviare tengo le dita incrociate e spero che tutto vada "come deve" ... :104:.

Francesco
 
3. da 29 Novembre a 01 Dicembre: campionamento al lago Faè (????)
I primi due sono invasi posizionati (artificialmente) a valle degli omonimi sbarramenti idroelettrici, sul terzo non riesco a trovare informazioni congruenti.

Ciao Francesco,
essendo in zona san pedro credo che si tratti della diga di faè, un piccolo sbarramento che si trova ad una trentina di km. a nord di san pedro. Se non ricordo male dovrei avere una lista di pesci (dopo la cerco) ma così a memoria potresti trovare marcusenius, parachanna, papyrocranus, chrysichthys, schilbe, hepsetus, brycinus e fra i ciclidi due specie di hemichromis, zilli, mariae e melanotheron.

Ciao Enrico
 
Lago Faè ...

Ciao,

... è probabile Tu abbia ragione. So per certo che si tratta di un invaso artificiale, per cui ... :104:. Ad ogni buon conto ho continuato a cercare e qualcosa ho trovato.

La cartina è approssimativa - la distanza "torna" - ma ci siamo. La "lista pesci" è riferita al Taboo (o Taabo, ho incontrato, qui, entrambe le grafie) che non è poi così distante; creo però che possa dare un'idea più che di massima.
Ci sarebbe qualcosa che mi tenta, a trovarlo ed a riuscire - soprattutto - a portarlo indietro sano e salvo visto che lo scopo principale della missione cui sono aggregato NON è la "raccolta acquariofila" (che mi è comunque permessa a patto di non essere troppo invasivo sulle reali attività da svolgere), vedremo ...

Francesco

PS: speriamo che tutto vada liscio, proprio in quei giorni (ad Abidjan) c'è un meeting internazionale (economico) che prevede molteplici presenze a livello di capi di stato e le proibizioni e misure di sicurezza stanno diventando asfissianti. KNOCK ON WOOD!
 

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Ormai da parecchi giorni ...

Ciao,

... la situazione è questa: piogge (ormai assolutamente fuori stagione) violentissime e molto prolungate. Sovente durano l'intera nottata, poi, nelle ore di sole si contano i danni (vistosi). L'altra notte il vento ha divelto il cancello di una villa delle vicinanze.

A scuola di Leonardo è crollato - con "effetto domino" - un intero filare di alberi (sette, parecchi metri di altezza) facendo molti danni ma, per fortuna (erano tutti al coperto a causa della pioggia medesima), nessuna vittima; sarebbe stato possibile viste le dimensioni del botto ...

La nostra spedizione - che dovrebbe partire lunedì - è fortemente a rischio o, in subordine, sarà estremamente ... "fangosa ... UFF! UFF!! UFF!!!

Francesco
 

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Questa macchia di colore ...

Ciao,

... secondo voi è pescatore una Chromidotilapia guntheri/guentheri? Io direi di si ma cerco sostengo alla mia opinione (purtroppo da queste parti si fotografa così ...).

Francesco
 

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Taabo, Kossou, Faè: fish collecting estremo ...

Ciao,

é stata l'operazione di "raccolta ittica" più significativa cui ho mai partecipato. Ero aggregato ad un gruppo di ricerca dell'università Nangui Abrogoua di Abidjan (Il gruppo è capitanato dai Prof. Doumbia e Ouattara) volto a monitorare le condizioni della fauna ittica/condizioni dell'acqua nei tre laghi in questione. Una caratteristica fondamentale unisce i tre invasi: nascono tutti - con lievi differenze - dalla realizzazione di bacini idroelettrici (volti, insomma, a fornire "corrente" al paese).

Muoversi sul campo non presenta specifiche differenze rispetto alle condizioni di svolgimento delle altre missioni, mi concentrerò quindi sugli aspetti “ittici” della vicenda inserendo, all'occorrenza, qualche nota breve sulle vicende di viaggio. E dunque:


27.11.2017: Ufficio del Prof. Ouattara , ecco un po’ di “pillole” spicce:

Ctenopoma petherici (non kingslayae). Adrian Indermaur – al convegno AIC 2017 – mi aveva invitato a riflettere sulla classificazione (dell' esemplare che allevo in vasca da tempo)_ dunque aveva ragione. Si tratta, per l'appunto, di C. patherici, quello che ho in vasca e quelli raccolti in natura.

Clarias sp.: il rapporto dimensione testa/corpo permette di identificare i differenti sub-genere. Forse c'entra poco ma, comunque, fa cultura (in relatà incontriamo un ricercatore che, al riguardo, si ferma a parlarne con il Professore).

Ibridi di Tilapia: a causa delle costruzione delle note dighe, con conseguente modifica dei rispettivi habitat, Tilapia zilli e Tilapia guineensis hanno iniziato ad ibridare fra loro. T. zilli vive(va) all'interno (dulcacquicola) mentre Tilapia guineensis era/è presente nella zona salmastra. Le dighe hanno diviso i due areali di pertinenza (con T. guineensis che, sovente muoveva dall’uno all’altro) ed è cominciata una ibridazione che può ritenersi naturale.

Gli ibridi (al centro nella seconda foto), pur naturali, stanno prendendo il sopravvento sulle specie pure e si prevede che, pur in un tempo difficile da quantizzare, possano diventare una nuova specie (si tratta di ibridi fecondi). Si registra, inoltre, un evidente cambio abitudini trofiche: T. zilli è erbivora, l'altra è onnivora, a loro volta gli ibridi sono tendenzialmente onnivori e sembrano specializzarsi ulteriormente in quella direzione.


DOMANDONE: che strategia riproduttiva consente loro (agli ibridi) di entrare in competizione e di superare/prevaricare le due specie sorgente?


Prima di partire noto che la “borsa medicinali" brulica di antidoti per serpenti inclusa una, non meglio specificata, “pierre noire" (dagli asseriti poteri miracolistici su cui intendo indagare). Ma bando alle ciance! IN MARCIA! La terza foto mostra un dettaglio del Lac Taboo, nostra prima destinazione ...

Francesco

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Il braccio (Prof. Ouattara) e la mente (Prof. Doumbia)

Ciao,

Descrivo ora, brevemente, i "capi" (entrambi fanno capo alla Université Nangui Abrogoua di Abidjan):

Prof. Ouattara, il “Braccio”: è un uomo sulla quarantina dal fisico asciutto che vigila, inflessibile ed instancabile, su tutto e tutti. Con voce secca e taglio militaresco “mitraglia" i suoi ordini che sono prestamente eseguiti. Rampogna inflessibile chiunque non segua le disposizioni.

Prof. Doumbia (dit. “Doum”), la “Mente”: è più avanti negli anni e più posato. Parla con voce calma e profonda. Sembra quasi supervisionare (oltre i soprannomi) il lavoro del Braccio. Veste un completo color sabbia con pantaloni con pettorina ed infinite tasche. Calza un cappello griffato “National Geographic”. Consulta di continuo i suoi ordinati appunti e parla piano (sino a che le batterie non iniziano a dare segni di stanchezza ...) al cellulare.

Foto DSC_0120: Il Prof. Ouattara intento alla pesa di un Heterioris niloticus (Lac Taabo).
Foto DSC_0225: Il Prof Doumbia inuento alla dissezione di un Auchenoglanis occidentalis (Lac Kossou)

Francesco
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Eccoci infine a Lac Taabo

Ciao,

Da oltre 40 @nni un gruppo di maliani (i maliani pescano dolce, mentre i ghanesi salato) “regna" su questo specchio d'acqua. Per chiedere l’autorizzazione a calare le nostre reti visitiamo un villaggio dal nome impronunciabile e incontriamo il relativo capo dal nome ancor più impronunciabile (e dalla dentatura sofferta). Dopo l'usuale scambio di saluti e consegna dei (nostri) doni possiamo procedere e guadagniamo l'aiuto di alcuni dei suoi sudditi. Da notare come il gruppo ivoriano parli con i maliani in Dioula (l'antica lingua dei mercanti).

In omaggio, infine, alla tradizione (anche se non presso 'l'arbre a palabre') pranziamo con i notabili del villaggio e le autorità locali. Le cerimonie di benvenuto (e di commiato) sono parte irrinunciabile del “protocollo sociale” di questo paese, o almeno lo sono per la parte meno “corrotta” dal contatto con la civiltà occidentale. Riso e pesce immersi in una salsa pirica …

Durante il pranzo ascolto interessanti, e tristi, considerazioni sulle conseguenze dell'eccesso di fitosanitari sulla faune delle acque, dolci, interne. Ancora peggiore è la situazione negli impianti di piscicoltura: i pesci allevati in ambienti ristretti subiscono MOLTO prima di quelli delle acque libere. Ci sono problemi di dispersione in ambiente di piombo, cadmio, nichel e mercurio. Quest'ultimo è utilizzato “ad abundantiam” dal cercatori abusivi di oro il cui numero è in crescente crescita: una moltitudine di poveri diavoli senza speranza ne futuro che - in condizioni bestiali – fatica e muore nella speranza del “colpaccio” che possa cambiare la loro vita. Come/dove finiscano tali metalli è facile da immaginare anche se mancano - almeno ufficialmente - dati precisi al riguardo.

Molti specchi d'acqua, specie se a lento/nullo movimento, soffrono inoltre di eutrofizzazione ed anossia. Gli sversamenti delle piantagioni (banane, ananas, cacao, caffè) rilasciano in acqua di tutto e di più … l’abbondanza di “nutrienti reflui” crea le condizioni per un eccessivo sviluppo delle piante palustri (in primo luogo i “gigli d’acqua” dai meravigliosi fior.i di colore pervinca pallido) con conseguente restringimento delle aree a disposizione della fauna ittica e, in caduta, aumento della pressione pescat.oria. Veniamo, di nuovo, ai pinnuti.

Dettaglio delle metodologie di pesca per campionamento:

Al Lac Taabo (e relativo barrage), secondo il “Braccio” le acque si sono ritirate di oltre cento metri in meno di quarantacinque giorni (sua precedente missione), tutto ciò ad onta di una stagione delle piogge estremamente veemente, non meno importante, infinita come estensione temporale: attraverso la diga - per produrre elettricità – è stata pompata, probabilmente, troppa acqua.

I pescat.ori parlano di “taglie" costanti (bene) e “numerosità in calo (male). Ho qualche perplessità sulla dimensione delle maglie di molte delle reti usate localmente, diverso è il discorso per le reti “di ricerca”:

Vengono utilizzate reti che potremmo definire "da ricerca” (omologhe fra per altezza, lunghezza – ridotta, nell’ordine di qualche decina di metri - e dimensione delle maglie) in modo ad uniformare, per quanto possibile, i parametri di raccolta. Le reti sono calate a sera (da pescat.ori locali prezzolati alla bisogna) e recuperate la mattina successiva. Le maglie, in alcuni casi, sono di dimensione “criminale”, anche un cm ma sono necessarie per avere un dettaglio di tutte le fasi di crescita.

Il pescat.o di ogni rete viene, quindi, conservato separatamente e inviato all’analisi, fase in cui “Doum” gioca un ruolo fondamentale: con calma e metodo usa i suoi strumenti di dissezione con la precisione di un navigato chirurgo.

... Siamo, adesso, in chiusura di giornata, siamo tutti un po’ stanchi mentre il sole scende all'orizzonte. Adesso: doccia, cena, nanna.

Francesco
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Preparativi in pieno svolgimento (da un po’) quando “emergo” dalla tenda. La nebbia che sale dal lago fatica a dissolversi, l’umidità è elevata. Una radio “gracchia" musica improbabile. Ho dormito bene ma, adesso, ho fame.

Mentre andiamo a prendere i pescat.ori (recupereranno le reti calate ieri) sul nostro bus l'aspetto da “Armata Brancaleone" è ancora più marcato. Si prepara, intanto, la staffetta che porterà ad Abidjan la prima serie di campioni (es. fitoplancton). Il programma di oggi prevede dissezione ed analisi del pescat.o e poi “corsa dannata" verso Kossou, il giorno cui abbiamo dovuto rinunciare … pesa molto. Ed ecco come, per magia, tre tavolacci (ai bordi del Lac Taabo) si trasformano in una stazione di ricerca: misurazioni: peso, lunghezza, dissezione, registrazione dati, conservazione campioni. Eccoci nuovamente ai pesci, queste le specie più presenti:

· Oreochormis niloticus,
· Tilapia galilea (probabilmente Sarotherondon galileus),
· Ibridi (naturalie di Tilapia Zilli x T. guineesnsis)
· Sarotherodon melanotheron

Viene rilevato – come detto - il peso complessivo (e dopo eviscerazione), lunghezza, sesso, peso (separato) di stomaco/intestino/gonadi sessuali. Negli erbivori il contenuto stomacale è relativamente importante. Ad ognuno di essi si assegna un numero (il numero 2.097 sta a significare, ad esempio, il soggetto numero 97 raccolto presso il secondo punto di ricerca: Lac Kossou).

Il corpo e, conservato separatamente così ogni organo prelevato (stesso numero di catalogazione). Il peso degli organi interni è minimo, a volte NON rilevabile, pur con una bilancia di precisione. Nelle reti (Taabo), ci sono tra l'altro:

· Ctenopoma petherici,
· Hemichromis bimaculatus
· Hemichromis fasciatus,
· Distochodus rostratus
,
· Marcusenius sp. (furcidens oppure senegalensis?),
· Schilbe intermedius (presenta una sola dorsale),
· Bricinus imberi (coda rossa),
· Distichodus sp. (macrops ?),
· Synodontis bastiani,
· Auchenoglanis occidentalis,
· Synodontis schall.


Siamo in chiusura, l'odore di pesce è forte, nonostante ciò le mosche sono abbastanza discrete. Per un acquariofilo uso a considerare ogni perdita come un lutto personale è stato come buttare un occhio, molto indiscreto, “dall'altra parte”: freddezza e professionalità, i pesci sono solo dei “campioni" e valgono come tali: oggi ne sono stati “campionati" oltre DUECENTO!

Francesco
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Street food

Ciao,

Ho modo di assaggiare - siamo al villaggio di Goudini, sulle rive del LAc Kossou - alcuni pesci affumicati che, in condizioni igieniche spesso precarie, sono in vendita ovunque lungo le strade ivoriane.

Ero curioso, da tempo, di assaggiarli questo mi sembrava - vista la situazione e la compagnia - l’occasione giusta per tentare! :104:

Nessuna … “conseguenza perniciosa” insomma: ... STREET FOOD RULES!

Le foto mostrano il gigantesco forno (in mattoni di fango), le griglie (letteralmente cariche di Auchenoglanis), altri dettagli della preparazione e - non meno importante - il manicaretto pronto da essere consumato. Magari accompagnato da un sorso di "vino di palma" ...

Francesco
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Ciao Francesco....sempre interessanti i tuoi racconti e la tua nuova "avventura ittica" ...spero che ci siano ancora altre tue partecipazioni "sul campo" con l'università Abidjan.:104:

Ma alla fine mi hai lasciato una curiosità,ma l'Auchenoglanis occidentalis lo hai poi mangiato? Ohoh
Assomiglia al Kampango ??:73::D
 
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Guida Ciclidi


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Anteprima bollettini


Numero 1/2024

• Lethrinops sp. “auritus lion” Lion’s Cove di Morgan Malvezzi
• Coptodon louka. Un pesce di grande adattabilità di Michel C. W. Keijman
• Tropicali in toscana di Lorenzo Tarocchi e Mario Donida Maglio
• La sfida con il pH. La mia esperienza con Apistogramma mendezi. di Stefano Moneta


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