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Costa d'Avorio: let's go collecting ...

Ciao,

Si, mangiato (ed è buono) in realtà - per il pochissimo che ricordo - non assomiglia più di tanto al Kampango.

Ma, di nuovo, ho pensato ai prezzi dei "nostri" pesci (da acquario, insomma ...). Abbiamo pagato QUATTRO pescioni da 50 cm (l'uno) una cifra equivalente, più o meno, a ... OTTO EURO!!! OhohOhohOhoh.


Francesco
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Gli ibridi (al centro nella seconda foto), pur naturali, stanno prendendo il sopravvento sulle specie pure e si prevede che, pur in un tempo difficile da quantizzare, possano diventare una nuova specie (si tratta di ibridi fecondi). Si registra, inoltre, un evidente cambio abitudini trofiche: T. zilli è erbivora, l'altra è onnivora, a loro volta gli ibridi sono tendenzialmente onnivori e sembrano specializzarsi ulteriormente in quella direzione.

Interessante questa cosa, l'avevo notata in diversi ibridi in malawi e centro america ma pensavo si trattasse di casi isolati.
E di Tylochromis costieri in quella zona ne hai visti? Anche se è difficile che riescano a risalire per via delle dighe.

Ciao Enrico
 
Pellonula leonensis

Ciao,

Ecco come un "insulso pesciolino bianchiccio" diventa - suo malgrado - un protagonista. Nella rete, uscita dalle acque del Lac Kossou, ce ne erano parecchi (ma io li vedevo per la prima volta) e venivano, ordinatamente, raccolti e posti nel relativo secchio. Improvvisamente l'attenzione si focalizza su uno, in particolare, di loro (per me assolutamente uguale agli altri) e l'agitazione sembra salire.

Il "Braccio", dopo una attenta valutazione, chiede di consultare il volume "XXXXX" che avevamo con noi (conosco poco la letteratura francese del settore), alla pagina NNN (famiglia Cupleidi, genere Pelonulla e specie leonensis al ... terzo capoverso) sentenziando che l'esemplare in questione eccedeva grandemente, in dimensioni, quello più grande sin'ora rinvenuto e di avere bisogno di conferma: aveva perfettamente ragione!

Mi è stato chiesto di "scattare" a raffica (da ogni possibile posizione/angolazione). Vi propongo - per ora - una foto.

Francesco.

PS (per Enrico): Ormai un pò di CdA la ho vista ma i Tylochromis continuano a restare un evanescente fantasma. L'unico - per me dubbio - incontro è stato nelle acque della laguna di Assinie ormai circa tre anni fa. Nello specifico l'unico lago plasusibile per posizione geografica è/sarebbe quello di Faè (ad alcune decine di Km dal porto di San Pedro.)

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Giro di boa: Lac Kossou

Ciao,

La marcia continua:

Lac Kossou (villaggio di Gouteni), adesso: i principali "ospiti" delle reti sono, nell'occasione, dei grossi, numerosissimi, Auchenoglanis occidentalis. Alcuni di loro dopo essere stati misurati, inventariati, campionati quindi sono … finiti in padella (e sono buoni, pur con qualche spina di troppo).

Notte in tenda (dopo decenni): musica lontana (da discoteca ...), muggiti di vacche e pianti di bimbi dal vicino villaggio. Ultimi canti di uccelli, cala la notte (e l’umidità sale): la tenda pur stretta e dura è un buon rifugio visto che la luftwaffe è in piena attività … ovviamente un campo “tendato" significa NO, luce, bagni, acqua. Alcune immagini del campo di LAc Kossou, quella "scura" è scattata alle prime luci dell'alba, cfedo che l'umidità ambientale si percepisca bene.

Si discute se l'animale passato di notte fra le tende sia un cane del vicino villaggio (credo di si) o altro, le peste sono confuse. La sera precedente una telefonata “personale” al Prof. A. avverte della presenza di ippopotami in zona, mi viene in mente la piccola tenda del Liwonde National Park (Malawi 1997).

Francesco

PS (Lac Kossou - Villaggio di Goudini): pH 6.8 - ore 06.45.
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I gamberi di Lac Fae

Ciao,

Lac Fae - verso cui ci stiamo dirigendo e dove la spedizione avrà termine - è (o sembra essere in base alle attuali conoscenze) l'unico lago della CdA che ospiti gamberi che sono, invece, comunissimi nei fiumi.

Se sia stata una introduzione accidentale (costruzione del bacino) o naturale (trascinati dalle abbondanti piogge stagionali da ambienti circostanti) non è dato,la momento, di sapere.

Comunque eccoli, il soggetto ripreso di fianco - seconda foto - è una femmina con uova (si vedono chiaramente).

Francesco
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PS (per Enrico): Ormai un pò di CdA la ho vista ma i Tylochromis continuano a restare un evanescente fantasma. L'unico - per me dubbio - incontro è stato nelle acque della laguna di Assinie ormai circa tre anni fa. Nello specifico l'unico lago plasusibile per posizione geografica è/sarebbe quello di Faè (ad alcune decine di Km dal porto di San Pedro.)

Infatti la distribuzione di questi ciclidi dovrebbe essere solo costiera ma ho sempre sperato in loro profonde incursioni fluviali, come succede in altre nazioni africane o nel lago tanganica. I gamberi sono vollenhoveni?.
Comunque bellissima e interessantissima "gita".

Ciao Enrico
 
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Ultimo atto: Lac Faè

Ciao,

Ci siamo. Ultimi movimenti sul campo e poi la "ritirata" verso Abidjan.

10.30 (verso Faè): ritardi, nonostante ogni sforzo – iniziano ad accumularsi. Yamoussoukro (lungo la strada), la seconda staffetta parte per Abidjan portando con se la seconda serie di campioni (al momento conservati in ghiaccio). Marciamo, lenti, lungo una strada (Yamoussoukro-Gagnoa) malmessa e contornata di fitta vegetazione verso Faè. La previsione di arrivo è per le 19.00 ma ci credo poco.

Ore 18.00 siamo a Gabiadji (praticamente S. Pedro). Dovremmo esserci … Macché, la strada è, ancora una volta, sgarrupata … facciamo un trasbordo veloce nel cassone di un camion dalla meccanica, e non solo, agonizzante e proseguiamo. Cala il buio, da queste parti non fa mai bene essere in giro dopo il calar del sole. Alla fine (dopo una ultima, pesante, “tratta-avventura”) siamo DAVVERO a bomba ed iniziamo a montare il campo (sarà dura!!!) su in piazzale di cemento. Ma a questo punto va bene tutto.

30.11.17:
giornata conclusiva che inizia coi soliti – tragicomici - momenti topici:

1) Conquista della “stazione eretta” (alzarsi in piedi dopo una notte stesi sul terreno o sul cemento), 2) Incontro con la “turca" … 3) Ma il vero problema si dimostra essere l’umidità. È tutto umidiccio: tenda, sacco pelo, abiti, zaino, materiale fotografico, cibi, attrezzature varie. 4) Innesco il secondo (ed ultimo) “power bank” (non abbiamo ormai corrente da tempo).

Ho bisogno di una doccia.

Ore 11.OO: Immancabilmente il rientro si trasforma in una “deportazione", partiamo con TRE ore di ritardo causa panne del camion che deve riportarci al nostro bus e “buca” del sostituto. Alla fine, dopo tre ore sotto un sole canicolare, assaltiamo – letteralmente - un terzo mezzo di passaggio e arriviamo al bus. Per accaparrarci il mezzo offriamo ai locali il doppio di quanto da loro pagato (con la metà pagheranno nuovamente il loro passaggio e la differenza resterà nelle loro esangui saccocce) e trattiamo con il conducente. L’accordo è raggiunto rapidamente: per lui siamo la manna dal cielo e noi, ad un prezzo minore, conquistiamo il passaggio per Gabiadji.

Il ritorno inizia … ed inizia molto male perdo, in successione e nonostante ogni sforzo, tutte e due le “canaglie” (Parachanna obscura, l'attesa nei secchi durava da un tempo immemorabile e lungo la via …): Sapre, Gagnoa. Adesso è notte: lentamente e faticosamente avanziamo – passiamo Lakota, Divo, Tiassalè - verso Abidjan, per arrivare di vorranno otto ore, al netto di imprevisti.

Concludo queste note con l'elenco dei pesci "campionati" al Lac Faè, tra l'altro:

1) Bricinus macrolepidotus,
2) Papyrocranus afer,
3) Parachanna obscura (piccole, ne ho prese due per me … NON ce la faranno)
4) Schilbe mandibularis (doppia dorsale, la seconda microscopica, le foto con penna).
5) Gamberi differenti (già visti).
6) Chrysicthts sp (no nigrodigitatus),


FOTO:

135916: assalto al camion
0326: benzinaio "natalizio"
114310: il "Braccio" ed io
114329: BYE!!! :104:

Abidjan alle 23.15: dopo una serie inenarrabile di vicissitudini. Per fortuna Basile (il mio autista) è puntuale: con soddisfazione grande sprofondo, mentre i miei fangosi bagagli vengono caricati, nel sedile del RAV-4. La musica è gentile, l’aria condizionata piacevole. Un breve tratto di strada (traffico nullo vista l’ora) e sono a casa, stramazzo sul letto (dopo la prima doccia da 48 ore e due notti “a terra”, leggi tenda e sacco a pelo): STACCO DEFINITIVAMENTE, GAME OVER!

Francesco

PS: proporrò, d'ora in avanti, qualche dettaglio mirato su pesci raccolti elle tre stazioni, avevo pur parlato di "collecting estremo"? ... :104:.
 

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Si discute se l'animale passato di notte fra le tende sia un cane del vicino villaggio (credo di si) o altro, le peste sono confuse. La sera precedente una telefonata “personale” al Prof. A. avverte della presenza di ippopotami in zona, mi viene in mente la piccola tenda del Liwonde National Park (Malawi 1997).

Francesco




Me li ricordo bene i "cavalli d'acqua",anche nel 1999 Francesco abbiamo avuto modo di vederli di giorno, di notte ,ed in acqua....mi ricordo ancora della mia tenda canadese al Liwonde National Park la notte con le lampade a petrolio a delimitare il perimetro del mio letto.
 
Hai ragione, Marco ...

Ciao,

Era il 1999 (Liwonde National Park, sullo Shire River - Malawi), nel 1997 ero (con Stefania) al nord (Tanzania), fu l'anno dell'incontro Hongi Island con il coccodrillo (che ci nuotò sopra) ... :104:.

Comunque i "cavalli di fiume" qui li ho avuti (in foresta, in piena notte: sentiti, non visti stante il "nero" che ci circondava) molto, molto vicini ... con quella loro strana risata/brontolio non ti fanno stare tranquillo ... personalmente li temo tanto quanto, e forse più, i coccodrilli. I lucertoloni, se non altro, non "difendono" (il territorio) ...

Francesco

PS: nel mese di novembre, appena passato, ho festeggiato "Vent'anni d'Africa": Egitto, Tunisia, Marocco, Sudan, Malawi, Tanzania, Kenya, Costa d'Avorio, Ghana, Zimbabwe, Botswana, Sud Africa, Namibia ...
 
... personalmente li temo tanto quanto, e forse più, i coccodrilli. I lucertoloni, se non altro, non "difendono" (il territorio)

Anche i lucertoloni difendono il tratto di fiume. Almeno i grossi maschi di niloticus, porosus e qualche americano tipo l'acutus. Poi comunque anche le femmine se hanno le uova diventano molto aggressive. Detto questo i lucertoloni, se non sono giganti, riesci ad avvicinarli e spesso te li ritrovi tranquillamente a due-tre metri, mentre se lo fai con i cavalli di fiume sei un uomo morto. Questi comunque ti minacciano anche quando sei ancora lontano (un po' come gli elefanti) e se sei sano di mente non vai oltre. Poi lo sbadiglio dell'ippo inganna e la maggior parte delle persone non lo prende come intimidazione.

Ciao Enrico
 
!Lucertole" e "cavalli" ...

Ciao,

I "nasi lunghi" (Mecistops cataphractus) sono considerarti abbastanza accondiscendenti e sono portato a credere sia vero stante quello che Ti premettono gli esemplari in cattività (comunque di provenienza selvatica). Sono sicuramente - ancora per esperienza personale - più calmi dei "nani" (Osteolaemus sp.).

Il "cavalli di fiume" sono una storia diversa: averli (mentre sei, nel loro fiume, su un kayak gonfiabile di tre metri e mezzo ...) a qualche decina di metri (pur di notte e standotene ben defilato) qualche domanda te la fa porre, per forza ... Quanto allo sbadiglio basta guardare i loro canini ed il messaggio - mica tanto subliminale - è chiaro!

Francesco

PS: credo che - i canini - passino i 35 cm. Sono contento di non essere il loro dentista! :104:.
 
In supporto della scienza ...

Ciao,

Si fa per dire ... :104:. Comunque quanti di voi hanno avuto la cortesia di ascoltare la mia relazione al convegno AIC (Pisa - SET. 2017) ricorderanno forse la richiesta - cui accennai - di Anton Lamboj di avere, se possibile, dei campioni biologici relativi a Pelmatolapia mariae (già Tilapia mariae) per approfondire la conoscenza del DNA di questa specie da poco riclassificata.

Si trattava quindi di un obiettivo che se possibile (visto che le reali necessità della spedizione sarebbero venute prima di tutto, per forza di cose) intendevo perseguire e proprio l'ultimo giorno con una delle ultime "consegne" (dei pescatori locali, Lac Faè) ... BINGO!

Cinque (poi un'altra) P. mariae: di ciascun esemplare è stato prelevato un campione di pinna (dorsale) annotando anche luogo, data di rinvenimento e "lunghezza totale". Ho anche scattato, di ognuno, una foto i definizione elevata. I campioni sono stati conservati - in alcool - in apposite provette che avevo portato con me (dall'Italia).

Sto cercando di mettermi in contatto con AL per organizzare la spedizione da lui (a Vienna), le foto viaggeranno - come ovvio - per e-mail.

Francesco
 

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Hemichromis bimaculatus

Ciao,

Areale di distribuzione: bacini dulcacquicoli delle foreste - più o meno dense, ma non solo ... - africane, tropicali ed equatoriali (Guinea, Liberia, Ghana, Cameroon, Gambia, Senegal, Costa d'Avorio) e basso corso del Nilo.

Abitano i fondali bassi sabbiosi e fangosi, a poca distanza dalle rive. Località di (mio) rinvenimento Lac Taabo.

Il "Braccio" sostiene - in contrasto con Lamboj, che li ritiene guttatus/cf. guttatus - che anche gli Hemichromis che ho, da tempo, in vasca siano "bimaculatus": non saprei posso solo notare che in questi (di Taabo) manca quasi completamente la puntinatura azzurra che invece è presente in quelli che ho in vasca.

Francesco
 

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Sarotherodon sp.

Ciao,

Al genere Sarotherodon si ascrivono i tilapini endemici dell'Africa e del Medio Oriente. Alcuni di loro fanno parte delle "colonne portanti" dell'acquacultura africana anche se, alle volte, pesci sfuggiti dagli impianti si insediano in habitat con pesanti ripercussioni sul medesimo e sulle specie endemiche. Abitano principalmente acqua dolce e salmastra, ma alcuni possono vivere in acqua salata (almeno per un periodo). I Sarotherodon (assieme agli Oreochromis ed alle Tilapia propriamente dette) sono comunemente identificati come, appunto, Tilapia. Dai pescat.ori della CdA, sono inclusi nel "macro-gruppo" noto come "carp" (in pratica tutto ciò che nuota e non può essere ascritto ai "pesci-gatto"). Le tilapia sono fra i pesci più comuni, e numerosi, delle acque ivoriane. Luogo di rinvenimento del soggetto raffigurato: Lac Faè.

Francesco
 

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Oreochromis niloticus

Ciao,

Comunemente noto come Tilapia del Nilo o, più semplicemente, Tilapia. Originario dell'Africa sub-shariana, di alcune zone del medio oriente, di svariati laghi dell'Africa orientale. L'unico vincolo alla sua diffusione sembra essere la temperatura non riuscendo a popolare, infatti, acque troppo fredde (< 8/10° C).
Frequenta acque dolci a con poca/nulla corrente (fiumi, laghi, canalizzazioni)Vive in vari ambienti d'acqua dolce a corrente lenta o assente come fiumi, laghi e canali di irrigazione. La taglia massima nota è circa 60 cm/> 4 kg. L'esemplare in foto - rinvenuto al Lac Kossou - eccede di poco i 30 cm ed il mezzo chllo di peso ed è considerato - sul posto - un soggetto XL.

Francesco
 

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Chrysichthys nigrodigitatus

Ciao,

Presente in buona parte dell'Africa atlantica (Golfo di Guinea) e poi giù verso l'Africa australe (sino all'Angola). Frequenta acque basse (< 4 mt) con fondo fangoso. Onnivoro si nutre di semi, molluschi, detrito ma col crescere della taglia vira verso una alimentazione predatoria (pesci e molluschi). La taglia massima registrata è stata di 65 cm. Luogo di rinvenimento. Lac Kossou.

Francesco
 

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Clarias gariepinus

Ciao,

Clarias gariepinus appartiene alla famiglia Clariidae, I “cat-fish” che respirano (anche) aria, attraverso branchie che si sono adattate alla bisogna. I Clarias sono originari dell’Africa e del medio oriente dove popolano laghi, fiumi ed acquitrini. Per motivi commerciali (acquacultura) sono stati però esportati/introdotti in moltissimi zone del pianeta lontane da quelle di origine.
Di colore, abitualmente, nero nero/grigio ha abitudini essenzialmente notturne (come molti cat-fish), può raggiungere la taglia di 1,5 metri ed il peso di alcune decine di chili. Onnivoro, si nutre di prede vive e morte (all’occorrenza anche di uccelli acquatici) può strisciare sul terreno, per abbandonare bacini che si stanno inaridendo, alla ricerca di altri posti dove soggiornare

Importanza nell’acquacultura: il suo allevamento nell’Africa centro-occidentale, una cvolta compresene le potenzialità, è iniziato all’inizio degli anni ’70. Per le seguenti ragioni:

· Rapida crescita e regime alimentare fortemente onnivoro,
· Struttura robusta ed in grado di tollerare condizioni di allevamento largamente sub-ottimali,
· Possibilità di allevamento con carico biologico (numero di pesci rispetto alla dimensione dell’invaso) molto elevato,
· In molti paesi spunta, sul mercato, un prezzo superiore alle Tilapia,
· Raggiunge la maturità, e riproduce, in maniera ragionevolmente semplice,

Clarias gariepinus
facilmente ibrida con Heterobranchus longifilis per “produrre” il cosiddetto Hetero-clarias che presenta – dal punto di vista commerciale - due vantaggi ulteriori:

· Si tratta di un ibrido sterile che concentrerà, quindi, tutte le sue energie nel guadagno ponderale
· Presenta carni più bianche (maggiormente gradite ai consumatori)

Sul mercato ivoriano, secondo quanto appreso visitando un grosso impianto di acquacultura, viene venduto (principalmente nell’interno del paese) il pesce “puro” ad una taglia di – una volta sfilettato – circa 800 grammi.

Luogo di rinvenimento: Lac Kossou. In precedenza ho avuto modo di osservarlo in uno dei rami minori del fiume Comoe, all'interno del parco nazionale omonimo.
Francesco
 

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Marcusenius furcidens

Ciao,

Marcusenous furcidens: famiglia Mormyridae (pesci "elefante").Presente nei fiumi Comoe, Bandama, Sassandra della Costa d'Avorio. Segnalato anche ne fiume Tano, in Ghana.

Second la RED LIST IUCN si trova in uno stato "near threatened" (quasi minacciato). Il soggetto è un giovanile (taglia max nell'ordine dei 30 cm) il che lascerebbe pensare ad una (pur minima) attività riproduttiva. Il numero di esemplari rinvenuti si contava, in ogni caso, sulle dita di una mano. Località di rinvenimento: Lac Taabo.

Francesco
 

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Papyrocranus afer

Ciao,

Papyrocranus afer: Famiglia Notopteridae. Secondo FishBase preferisce acque calme (confermo) con densa vegetazione (non posso ne confermare ne smentire). Rinvenuto nei bacini dei fiumi Niger (alto Niger, Benue, Delta del Niger) ed in molti bacini costieri dal Senagal sino al Gambia. Presente anche nel fiume Tano e Bacino del Prah in Ghana, non frequenta, invece, i fiumi Volta, Chad, Ogooué, Kwilu.Niari ne il bacino del Chiloango. Conosciuto come "pesce coltello africano" è uno dei pesci che vorrei allevare ad onta della taglia significativa che puà raggiungere: cm 80. trovo intrigante il disegno reticolato che mostra sui fianchi. Luogo di rinvenimento: Lac Faè.

Francesco
 

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