Ultimo atto: Lac Faè
Ciao,
Ci siamo. Ultimi movimenti sul campo e poi la "ritirata" verso Abidjan.
10.30 (verso Faè): ritardi, nonostante ogni sforzo – iniziano ad accumularsi. Yamoussoukro (lungo la strada), la seconda staffetta parte per Abidjan portando con se la seconda serie di campioni (al momento conservati in ghiaccio). Marciamo, lenti, lungo una strada (Yamoussoukro-Gagnoa) malmessa e contornata di fitta vegetazione verso Faè. La previsione di arrivo è per le 19.00 ma ci credo poco.
Ore 18.00 siamo a Gabiadji (praticamente S. Pedro). Dovremmo esserci … Macché, la strada è, ancora una volta, sgarrupata … facciamo un trasbordo veloce nel cassone di un camion dalla meccanica, e non solo, agonizzante e proseguiamo. Cala il buio, da queste parti non fa mai bene essere in giro dopo il calar del sole. Alla fine (dopo una ultima, pesante, “tratta-avventura”) siamo DAVVERO a bomba ed iniziamo a montare il campo (sarà dura!!!) su in piazzale di cemento. Ma a questo punto va bene tutto.
30.11.17: giornata conclusiva che inizia coi soliti – tragicomici - momenti topici:
1) Conquista della “stazione eretta” (alzarsi in piedi dopo una notte stesi sul terreno o sul cemento), 2) Incontro con la “turca" … 3) Ma il vero problema si dimostra essere l’umidità. È tutto umidiccio: tenda, sacco pelo, abiti, zaino, materiale fotografico, cibi, attrezzature varie. 4) Innesco il secondo (ed ultimo) “power bank” (non abbiamo ormai corrente da tempo).
Ho bisogno di una doccia.
Ore 11.OO: Immancabilmente il rientro si trasforma in una “deportazione", partiamo con TRE ore di ritardo causa panne del camion che deve riportarci al nostro bus e “buca” del sostituto. Alla fine, dopo tre ore sotto un sole canicolare, assaltiamo – letteralmente - un terzo mezzo di passaggio e arriviamo al bus. Per accaparrarci il mezzo offriamo ai locali il doppio di quanto da loro pagato (con la metà pagheranno nuovamente il loro passaggio e la differenza resterà nelle loro esangui saccocce) e trattiamo con il conducente. L’accordo è raggiunto rapidamente: per lui siamo la manna dal cielo e noi, ad un prezzo minore, conquistiamo il passaggio per Gabiadji.
Il ritorno inizia … ed inizia molto male perdo, in successione e nonostante ogni sforzo, tutte e due le “canaglie” (Parachanna obscura, l'attesa nei secchi durava da un tempo immemorabile e lungo la via …): Sapre, Gagnoa. Adesso è notte: lentamente e faticosamente avanziamo – passiamo Lakota, Divo, Tiassalè - verso Abidjan, per arrivare di vorranno otto ore, al netto di imprevisti.
Concludo queste note con l'elenco dei pesci "campionati" al Lac Faè, tra l'altro:
1)
Bricinus macrolepidotus,
2)
Papyrocranus afer,
3)
Parachanna obscura (piccole, ne ho prese due per me … NON ce la faranno)
4)
Schilbe mandibularis (doppia dorsale, la seconda microscopica, le foto con penna).
5) Gamberi differenti (già visti).
6)
Chrysicthts sp (no nigrodigitatus),
FOTO:
135916: assalto al camion
0326: benzinaio "natalizio"
114310: il "Braccio" ed io
114329: BYE!!!
Abidjan alle 23.15: dopo una serie inenarrabile di vicissitudini. Per fortuna Basile (il mio autista) è puntuale: con soddisfazione grande sprofondo, mentre i miei fangosi bagagli vengono caricati, nel sedile del RAV-4. La musica è gentile, l’aria condizionata piacevole. Un breve tratto di strada (traffico nullo vista l’ora) e sono a casa, stramazzo sul letto (dopo la prima doccia da 48 ore e due notti “a terra”, leggi tenda e sacco a pelo):
STACCO DEFINITIVAMENTE, GAME OVER!
Francesco
PS: proporrò, d'ora in avanti, qualche dettaglio mirato su pesci raccolti elle tre stazioni, avevo pur parlato di "collecting estremo"? ...
![Occhiolino :104: :104:](/data/assets/smilies/104.GIF)
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