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Socio AIC
I pesci delle mie vasche asiatiche_4
Ciao,
Il genere Datnioides.
I Datnioides (localmente noti, senza alcun riferimento alle differenze tassonomiche, come “Tiger Fsih”) nuotano, al netto di interventi “esterni”, nelle acque del Sud-Est asiatico. Il genere conta cinque specie (vedi immagine):
Alcuni di loro – e segnatamente D. polota – frequentano acque salmastre. Fra gli altri alcuni le “sopportano” altri no, prima di avventurarsi nel loro allevamento è bene approfondire. Dal punto di vista conservazionistico esistono evidenze, abbastanza certe, di una situazione di tensione per Datniodes pulcher (almeno).
La loro disponibilità sul mercato hobbistico locale è buona (le differenze di livrea sono minime) sulla piazza locale credo si tratti, per lo più, di Datnioides undecimradiatus. Non saprei dire (ma credo sia così, sono troppi …) se si tratti di esemplari di allevamento oppure meno.
Sono pesci che crescono, lentamente ma inesorabilmente: diventano grandi, anche molto grandi. Sono aggressivi ed intolleranti verso i loro conspecifici (specie se riescono ad identificare un … “bersaglio”, per capirci il più debole del gruppetto. Poi il più debole sarà un altro, poi un altro ancora e …) e non solo per cui le opzioni sono due: allevamento singolo (ovvero UN solo Datniodes ed "altri", non mi piace ma, alla fine, è stata la mia scelta) o “folto” gruppo.
Il Tiger Fish però, assieme all’Arowana ed al Flower Horn, fa parte della “Trimurti” dei pesci più costosi disponibili sul mercato (di Hanoi): questo elemento, unito alla rilevante taglia finale, può portare a riflettere sull'opportunità di un eventuale ... “allevamento multiplo”. Sono, tendenzialmente, piscivori (attitudine che da queste parti è sfruttatissima visto il costo “infinitesimale” dei feeder-fish. Personalmente, abbastanza controvoglia, mi giovo di questa sua attitudine specialmente in occasione delle vacanze estive (prima di partire per l’Italia metto in vasca una manciata di … cibo vivo e parto, relativamente, tranquillo). L’espediente ha funzionato nei due anni passati, quest’anno (2020) vediamo se si potrà - adesso NON si può - partire per l’Italia.
Ultimo brevissimo flash sulle mie esperienze dirette: la prima “Tigre”, meschina, è durata qualche giorno stroncata (io sospetto) da una batteriosi che, essendo stata probabilmente ereditata altrove, per fortuna non ha lasciato “strascichi” in vasca. Il secondo, che ho attualmente in vasca, vive bene e sembra essere l’unico che riesce (sinora, spero proprio che duri …) a “tenere testa”, in qualche modo, all’Arowana. Il mio Oscar, sta recuperando ma avrò difficoltà ad alloggiarlo, non ci è riuscito ...
Asiatici saluti.
Francesco
Ciao,
Il genere Datnioides.
I Datnioides (localmente noti, senza alcun riferimento alle differenze tassonomiche, come “Tiger Fsih”) nuotano, al netto di interventi “esterni”, nelle acque del Sud-Est asiatico. Il genere conta cinque specie (vedi immagine):
- Datniodes campbelli: il cui areale di distribuzione si spinge sino all’Oceania. T. nax 32 cm
- Datniodes microlepis: specificamente frequenta areali asiatici. T. max 45 cm.
- Datniodes pulcher: considerato il più bello dei cinque ha, come areale di riferimento la Thailandia. T. max 40 cm.
- Datniodes polota: anch’esso presente in Asia ed Oceania. Il più minuto (!!!) del gruppo. 30 cm
- Datniodes undecimradiatus: vive in Asia ed il suo areale di pertinenza fa, segnatamente, riferimento al fiume Mekong che scorre – nel suo tratto terminale – in territorio vietnamita (al sud).
Alcuni di loro – e segnatamente D. polota – frequentano acque salmastre. Fra gli altri alcuni le “sopportano” altri no, prima di avventurarsi nel loro allevamento è bene approfondire. Dal punto di vista conservazionistico esistono evidenze, abbastanza certe, di una situazione di tensione per Datniodes pulcher (almeno).
La loro disponibilità sul mercato hobbistico locale è buona (le differenze di livrea sono minime) sulla piazza locale credo si tratti, per lo più, di Datnioides undecimradiatus. Non saprei dire (ma credo sia così, sono troppi …) se si tratti di esemplari di allevamento oppure meno.
Sono pesci che crescono, lentamente ma inesorabilmente: diventano grandi, anche molto grandi. Sono aggressivi ed intolleranti verso i loro conspecifici (specie se riescono ad identificare un … “bersaglio”, per capirci il più debole del gruppetto. Poi il più debole sarà un altro, poi un altro ancora e …) e non solo per cui le opzioni sono due: allevamento singolo (ovvero UN solo Datniodes ed "altri", non mi piace ma, alla fine, è stata la mia scelta) o “folto” gruppo.
Il Tiger Fish però, assieme all’Arowana ed al Flower Horn, fa parte della “Trimurti” dei pesci più costosi disponibili sul mercato (di Hanoi): questo elemento, unito alla rilevante taglia finale, può portare a riflettere sull'opportunità di un eventuale ... “allevamento multiplo”. Sono, tendenzialmente, piscivori (attitudine che da queste parti è sfruttatissima visto il costo “infinitesimale” dei feeder-fish. Personalmente, abbastanza controvoglia, mi giovo di questa sua attitudine specialmente in occasione delle vacanze estive (prima di partire per l’Italia metto in vasca una manciata di … cibo vivo e parto, relativamente, tranquillo). L’espediente ha funzionato nei due anni passati, quest’anno (2020) vediamo se si potrà - adesso NON si può - partire per l’Italia.
Ultimo brevissimo flash sulle mie esperienze dirette: la prima “Tigre”, meschina, è durata qualche giorno stroncata (io sospetto) da una batteriosi che, essendo stata probabilmente ereditata altrove, per fortuna non ha lasciato “strascichi” in vasca. Il secondo, che ho attualmente in vasca, vive bene e sembra essere l’unico che riesce (sinora, spero proprio che duri …) a “tenere testa”, in qualche modo, all’Arowana. Il mio Oscar, sta recuperando ma avrò difficoltà ad alloggiarlo, non ci è riuscito ...
Asiatici saluti.
Francesco