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Costa d'Avorio: let's go collecting ...

Ciao,

Ma con chi le tieni e chi le terrai (in vasca)? cosa pensi di fare degli eventuali nuovi nati (insomma, non è un pesce per tutti)?

Francesco
 
Ciao, attualmente sono in monospecifico (a parte un grosso Loricaride).
Se avessi la fortuna di veder formare la coppia, gli eventuali piccoli li potrei cedere, ho qualche contatto tra negozi ed appassionati di Channa.


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Smidvarg? ...

Ciao,

... Smidvarg? ... È lo strano nome che mio figlio ha imposto alla nostra tartaruga.

In realtà si tratta di una Pelomedusa subrufa (conosciuta anche come African Side-Neck Turtle) caratterizzata da una pelle insolitamente chiara che, a tratti e sotto le luci, sembra quasi bianca.

Parimenti peculiare - rispetto alle due che ho allevato in precedenza, una in Italia ed una qui - è la puntinatura della pelle che risulta particolarmente minuta e diffusa. Fra le tre che ho avuto modo di allevare è la più forastica e "scontrosa".


Francesco
 
Bellissima Francesco...questa specie di tartaruga l'hai lasciata in Italia e l'hai ritrovata in IVC quando si dicono le coincidenze.

E' molto particolare dove l'hai trovata??

Ha la pelle e piastrone chiaro e il muso con spot ,nella tua zona dovresti trovare anche Pelomedusa subrufa olivacea ti metto anche un link ma forse lo conosci http://www.pelomedusa.com/Subspecies.html
 
Marco,

Si!!! La trovo intrigante perchè è abbastanza diversa dalle altre che si trovano in laguna (sovente offerte dai locali a prezzi "ridicoli"), sicuramente è diversa da quella che avevo in Italia e da quelle (altra) che ho già avuto qui.

Francamente non so che pensare circa la sua "vera" identificazione per alcuni buoni motivi: le altre, anche quelle che ho solo osservato stando qui, si assomigliano abbastanza mentre questa "svaria" significativamente. In secondo luogo se fosse, effettivamente, diversa sarebbe necessario ammettere che nella stessa zona (CdA a Grand Bassam, Laguna di Ebriè) vivono/potrebbero vivere due diverse (sotto)specie dello stesso genere: possibile? Forse, ma ...

Aggiungo un altro elemento di riflessione: visti i continui "magheggi" che fanno da queste parti (dove il contrabbando di animali è estremamente florido e - quasi - impunito) non potrebbe trattarsi di un esemplare (proveniente da ???) sfuggito da qualche trasporto e, senza troppi problemi, (ri)adattatosi in natura? Oppure, molto più semplicemente, trattarsi di una livrea "anomala"? Anche qui, però, non so che dire.

Comunque anche lui/lei (verso la metà del prossimo anno) è in predicato di tornare a vivere la sua avventura in Natura come tutto ciò che (gatto escluso che verrà con noi, spero) al momento allevo.

Concludo allegando le foto di una Pelomedusa subrufa (osservata a terra con quello che potrebbe discenderne) dai colori molto più tradizionali. La differenza - ad esempio i colori del capo - si nota bene.

Francesco

PS: interessante il sito che hai suggerito, vedrò di studiarmelo meglio ... :104:.
 

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Ciao,

Altro breve video del mio "Syno".


Due brevi considerazioni per inquadrare meglio:

1) è attivo e si muove, mangia ma non riesco a fargli passare la marcata magrezza.
2) La turbolenza dei "rossi" (Hemichormis guttatus) mi lascia pensare ci (ri)siano uova, da qualche parte in vasca, ma non riesco a vederle ... :104:.

Francesco :68::73::71::72::69::70:
 
Cibo notturno

Miles,

Già lo faccio (alimentazione notturna), proverò ad aumentare le dosi ... comunque, magrezza a parte, non sembra stare male: questo dovrebbe darmi un pò di respiro in più nel "risolvere".

Francesco
 
Bello il Syno, prova ad alimentarlo di notte, con i compagni che si ritrova noralmente non gli rimarrà molto!

Anch’io, pensando la stessa cosa, ho messo una mangiatoia automatica che distribuisce cibo alle 2 di notte nelle due vasche dove ho Synodontis insieme con ciclidi (sempre affamati).
Come simpatico effetto collaterale c’è che adesso non vedo più i Syno nemmeno di sfuggita.
 
Ciao,

Altro breve video del mio "Syno".


Due brevi considerazioni per inquadrare meglio:

1) è attivo e si muove, mangia ma non riesco a fargli passare la marcata magrezza.
2) La turbolenza dei "rossi" (Hemichormis guttatus) mi lascia pensare ci (ri)siano uova, da qualche parte in vasca, ma non riesco a vederle ... :104:.

Francesco :68::73::71::72::69::70:

Bello mi rocorda molto il gruppo di S.nyassae che avevo molto molto tempo fa.
 
Nell'unica vasca romana ...

Ciao,

... ancora attiva vive un Synodontis (un ibrido non meglio identificato) che - visto come quella vasca si "autosostiene" - mangia quando può ma quando ero a Roma la situazione è esattamente la stessa: per assicurarmi che stia bene devo, letteralmente, cercarlo sotto rocce/legni/piante ...

Francesco

PS: in foto il Synodontis "romano", mai identificato con certezza, che porta il soprannome di - senza che ne sia una vera ragione - "Syno-Puzzola". :104:
 

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io il mese scorso ho trovato due S. flaviteniatus e non me li sono fatti scappare.
inoltre ho due petricola, uno eupteris ed un "valentiana". ma i miei sono spesso in giro, sicuramente quando gli do il cibo
 
Semafori all'ivoriana

Ciao,

Un semaforo come quello in foto (tra l'altro in una via a scorrimento notevole) è considerato del tutto ... normale. Sotto lo sguardo pacioso della locale polizia si può passare, indifferentemente, alla sua destra, sinistra o anche ... SOTTO! OhohOhohOhoh.

Francesco

PS: domani uscita alle isole Ehotilés (ultima foto), non dovremmo (caldo ossessivo a parte) avere problemi. Ma è una uscita da "piedi dolci", piena di mamme e di bimbi ululanti senza freno ... non mi aspetto grandi cose ma non si può mai dire ... :104:.
 

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Segnaletica stradale ...

Ciao,

Le foto sono ... "autoesplicative", credo! Ohoh Ohoh Ohoh.

Francesco
 

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Nuovamente alle isole Ehotilés

Ciao,

Breve resoconto:

La compagnia è – era ampiamente previsto stanti le premesse organizzative - scombiccherata e chiassosa (due barche stipate, troppi …). Le sortite a cercare i coccodrilli ci vedevano impegnati in quattro e muovevamo – per essere meno indiscreti – su piccoli kajak, gonfiabili, a remi …

Arriviamo in zona di operazioni – parecchio asfalto ed una breve tratta di pista assolutamente agevole) che è già giorno avanzato, comunque di imbarchiamo (uno degli uomini che coi accompagna – un militare - sfoggia un suo AK47 abbastanza malconcio) ed andiamo …. Complice il caldo opprimente e la stagione secca gli avvistamenti (di uccelli) sono pochi e distanti.
Particolarmente “fiacca” risulta quella zona di acquitrino dove, la volta scorsa, cicogne ed aironi vari sgambettavano piluccando ingordi nel numero sconfinatamente grande di piccoli pesci presenti. Solo i Milan (sparvieri: Milvus migrans) solcano infaticabili il cielo scrutando ovunque in cerca di preda, dal folto della vegetazione osservo qualche breve puntata all’aperto di cicogne ed aironi che rompe la monotonia. Poca roba …

Sono, però, chiare le tracce dei movimenti notturni. Civette delle palme (molte a giudicare dalla loro abbondanza), varano (ipotizzabile di buona taglia viste le dimensioni delle relative peste). La guida mostra, con fare sicuro, la differenza tra la “scia” (longitudinale, che punta una zona di vegetazione particolarmente intricata) lasciata, probabilmente, da un pitone. I segni risultano abbastanza differenti da quelli che il “grande serpente” che abbiamo cercato a lungo, senza successo, nella Foresta de Banco lasciava dietro di se ma non vedo motivi per non fidarsi.

Trasversale nel suo movimento e – appunto – serpeggiante è invece la traccia – da lui riconosciuta come tale – di una vipera (da queste parti però le vipere non son sono le nostre, pur pericolose, “viperette” ma, facilmente, si parla di Bitis gabonica o altri simili, graziosi, animaletti): un incontro potenzialmente problematico. L’invito alla prudenza che segue è, immediatamente, recepito e rispettato alla lettera, senza obiezione alcuna.

Va meglio in navigazione: le sterne reali (Thalasseus maximus) e le garzette (Egretta garzetta) sono molte. Non riesco, invece, ad identificare un piccolo airone grigio che divide il posatoio con, appunto, una garzetta. Su grossi pali di legno che spuntano dall’acqua i martin pescatore bianchi e neri (forse Ceryle rudis) “pigreggiano”. Stazionano sui pali che sovrastano i contenitori di stabulazione del pescato – specie i gamberi – prima che venga inviato al mercato. In caso di “fughe” sono celeri ed efficaci, nello spezzare sul nascere, il tentativo. Mors tua, vita mea …

La barca, in questi frangenti, “balla” quanto basta per rendere difficili gli scatti: una lente lunga, 400 mm: il minimo sindacale per cercare di avvicinarsi ai pennuti, necessita di stabilità. I risultati che ottengo non sono paragonabili al mio impegno e, men che meno, alla fatica di portare a spasso tutto l’armamentario.
Le camminate fra le mangrovie, a loro volta, non offrono molto: alcuni cannoni (che secondo i locali risalgono a Luigi XIV Re di Francia) piuttosto malconci, farfalle colorate e svariati granchi di molteplici colori che al nostro avvicinarsi scappano rapidi ad infrascarsi in ogni dove.

Un pranzo con musica, tamburi e danze in onore dei “bianchi”, sento offrire il Bandji blanc (il locale “vino di palma”) ma prima che mi riesca di raggiungerlo finisce con … l’essiccarsi.

Francesco
 

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Fortissimi i cartelli della segnaletica stradale Francesco...

Bella questa uscita alle isole,foto interessanti...il granchio che specie è?

Certo che le barche erano belle piene ...e pensare di cercare coccodrilli con Kajak o gonfiabili a remi un pò mi preoccupa....sai cosa pescavano con le reti le persone sulle sulle canoe?

Quello tra le foglie è un fungo blu?
 
Ciao,

Andiamo per ordine:

1) Il granchio viola (purtroppo i colori non rendono bene): potrebbe essere Uca sp. ma per esserlo con certezza dovrebbe avere una chela molto più grande dell'altra,
2) L'altro potrebbe/dovrebbe essere un Cardisoma sp. (con una colorazione molto - troppo? - atipica),
3) Quello azzurro è, effettivamente, un fungo,

Insomma - a farla breve - non ho certezze su nessuno di loro! :104:

Quanto ai coccodrilli, che dire? Alle volte "cammini" con l'acqua alla cintola (foto): Tu non li vedi, ma loro ... Ovviamente NON è una roulette russa, prendiamo le nostre brave precauzioni, ma la sicurezza al 101% ...

Francesco
 

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Il Rinoceronte del Parco Nazionale del Fiume N'zi

Ciao,

Ne parlai tempo addietro, comincia a filtrare (beh, da un pò ...) qualche immagine. Ecco quelle del suo trasferimento, sono in cerca di quelle del rilascio ...


Incredibile, a mio modo di vedere, la domesticità raggiunta della bestiola (nella zona in cui è stato prelevato). Per quanto è dato di sapere è ancora - a destinazione - vivo e vegeto. Gli è stato asportato il corno (per proteggerlo dai bracconieri, ricrescerà in due anni e credo che l'operazione sarà ripetuta) ed è stato "chippato" (per seguirne i movimenti) ... AD MAIORA!

Purtroppo non ero presente all'operazione :(, non mi sarebbe dispiaciuto ... :104:.

Francesco

PS: spero, prima della partenza ormai vicina, di poter andare allo N'zi River Lodge.
 
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