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Costa d'Avorio: let's go collecting ...

Fiori d'Africa

Ciao,

E' una ninfea - molto comune in tutta la zona, in acque dolci o comunque "non salmastre" - caratterizzata da foglie medi/grandi di colore verde con ricambio abbastanza veloce.

NON presenta rizoma ma sottili radici filiformi lente a svilupparsi ed "aggrapparsi" ma successivamente molto resistenti. In Natura presenta fio ri bianchi con l'interno giallo, principalmente diurni, il cui stelo esce dall'acqua anche per alcuni centimetri.

Questa fio ritura (per altro "incompleta") è la prima che ottengo nel laghetto penso per problemi di attecchimento (come detto) e di carenza di luce, per paradossale che possa sembrare, vista la posizione del laghetto stesso, dalla fuoruscita del bocciolo all'apertura sono trascorsi tre giorni, attendo di vedere se arriverà ad una fio ritu "completa! Ho provato ad identificarla come Ninphaea alba.

Francesco
 

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Gli alieni ...

Ciao Marco,

Si lo so, ma è tutto raccolto in natura o, almeno, in un ambiente sedicente tale ... Del resto in uno dei - pochi e tristi - "negozi di animali" (che vendono anche attrezzature da pesca ...) ci sono, da sempre, in vendita: Oscar, Piranha, Arowana (silver), Chitala, Pangasius, Balantiocheilus, Koi ... che quando l'acquariofilo (!!!) si è stancato - per forza di cose - da "qualche parte" devono pur finire ... Da poco sono apparse anche le "Red Slider" (tartarughe dalle orecchie rosse).

La laguna "raccoglie" tutto ...

Francesco
 
Pesce ... "salato"

Ciao,

Tutta la Costa d'Avorio è bagnata dall'oceano (Atlantico) croce e e delizia di questo paese: croce perchè l'assenza di ripari, le forti correnti ed una nutrita pattuglia di squali "ignoranti" che, secondo FishBase, incrocia nella sue acque rende impossibile, o molto difficile, concedersi un bagno ... delizia perchè è - ancora - un mare pescosissimo con tutto ciò che ne discende.

Una delle piu grandi aziende di trasformazione di prodotti ittici del paese è italiana (per capitali e gestione) ed impiega nei momenti di produzione massima sino a mille impiegati ed operai. Opera - quasi esclusivamente - nella lavorazione, per conto terzi, del tonno e quindi sul mercato (anche italiano) il suo prodotto viene commercializzato, appunto, da terzi. Se siete curiosi: https://www.airone-seafood.com.

pescato pescatopescato pescato pescato

Quando Leonardo ha iniziato, in collaborazione con la scuola che frequenta qui, un breve stage di formazione extra-scolastica ho deciso che era il momento di occuparmi, per l'appunto, di pesci ... "salati", sia pure brevemente. L'immagine che allego - tratta dalla documentazione aziendale e da me tradotta, al meglio possibile, dal tanto "amato" francese - riassume quanto ho appreso.

Francesco
 

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Fioritura completa ...

Ciao,

Registro un strano fotoperiodo: nelle prime ore della mattina il fiore è come in foto poi si chiude e resta così tutta la giornata, all'imbrunire è ancora chiuso. Sto cercando di capire se (meglio quando/a che ora per ciò che capisco) si apre di notte.

Francesco
 

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Bellissimo....ci sono Francesco come saprai delle ninfee che si aprono di notte o dal tramonto all'alba ma non sò se questa sià una di queste....potrebbe essere una N.alba o un altra specie?
 
Le ninfee ...

Marco,

... si, come dici, lo so. Il fatto è che in natura le trovi aperte (e bellissime) sotto un sole canicolare. Mi aspettavo lo stesso comportamento (anche perchè la pianta mi sembra essere la stessa). Tutto qui! :104:

Francesco

UPDATE: non è la stessa pianta che vedo fio rire in laguna, ho visto che questa ha fior itura notturna. Si apre intorno alle 22.00 per chiudersi intorno alla 09.00 del mattino seguente. Il fiore, di notte, è uno spettacolo.
 
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Marco,

... si, come dici, lo so. Il fatto è che in natura le trovi aperte (e bellissime) sotto un sole canicolare. Mi aspettavo lo stesso comportamento (anche perchè la pianta mi sembra essere la stessa). Tutto qui! :104:

Francesco

UPDATE: non è la stessa pianta che vedo fio rire in laguna, ho visto che questa ha fior itura notturna. Si apre intorno alle 22.00 per chiudersi intorno alla 09.00 del mattino seguente. Il fiore, di notte, è uno spettacolo.

Forte....dovresti indagare (se si riesce)per sapere a che specie di ninfea appartiene.
 
Io stacco per un pò ...

Ciao,

Andiamo, è tempo di migrare ...

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Sarò nuovamente sulle queste frequenze - il Forum AIC - dal TRE (o QUATTRO) Marzo ... :104:.

Francesco
 
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Ciao,

In questo momento (28.02.18, sera) sono a Dar es Saalam in (eterna) attesa di imbarcare per Abidjan, via Nairobi.

A presto con nuove foto e nuove avventure.

Francesco
 
Sono tornato, e mentre riordino ...

Ciao,

... il materiale fotografico della Tanzania (e riporto l'allagamento nella mia Nilox) ho pensato di accogliere un altro pellegrino ... :104:.

Si tratta di un Cardisoma armatum, da queste parti sono considerati una prelibatezza culinaria. Solitamente disponibile a prezzi "da saldo" ...

L'ultima foto - se il caricamento avviene correttamente - permette di osservare le chele "asimmetriche". Sembra possano essere poste (indifferentemente) a destra ed a sinistra ma ne ignoro il motivo (dimorfismo sessuale? altro?)

Francesco
 

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L'ultima foto - se il caricamento avviene correttamente - permette di osservare le chele "asimmetriche". Sembra possano essere poste (indifferentemente) a destra ed a sinistra ma ne ignoro il motivo (dimorfismo sessuale? altro?)

Si, i maschi in genere hanno una chela più grossa per combattere, l'altra devono tenerla di dimensioni minori perché gli serve per mangiare. Le hanno anche gli altri cardisoma come i crassus, i carnifex o i guanhumi e le asimmetrie più grandi le ho viste proprio in questi ultimi. Il top delle chele asimmetriche comunque sono le piccole uca. Le hai viste? In tanzania ci sono uca occidentalis, chlorophthalmus, urvillei, hesperiae, inversa, stanodactylus e tetragonon. In CDA hai solo uca tangeri mentre in vietnam potrai vedere parecchie specie. Scusa la disgressione sulle uca ma secondo me sono l'animale più interessante da osservare in natura per i suoi comportamenti.

Ciao Enrico
 
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Digressioni ...

Ciao,

... mentre in vietnam potrai vedere parecchie specie. Scusa la digressione sulle uca ma secondo me sono l'animale più interessante da osservare in natura per i suoi comportamenti.

Le Tue digressioni, e non solo le Tue, sono sempre benvenute! Ne approfitto per segnalare un'altra stranezza: i compagni del "prescelto" sono pronti (già da ieri) a transitare in padella (sono in frigo), ma uno di loro che era riuscito a liberarsi (le chele fanno male - non insostenibile ma lo fanno! - ed i venditori le bloccano) ...

Nella schermaglia per il recupero dopo un pò di tira e molla si è "auto-amputato" la chela più grossa e poi è scappato a rintanarsi. Sono rimasto di stucco: era un segnale di resa (ad un "nemico" più forte)?

Proseguo (con un presupposto fondamentale: la salvaguardia ambientale qui non sanno, e non vogliono imparare, cosa sia. E quindi ...): solo i maschi sono hanno le chele asimmetriche? Tutti i miei (destre o mancine che siano) le hanno: possibile che siano stati così accorti da cacciare solo maschi?

Ancora: le Uca ivoriane ho avuto modo di osservarle nella zona di S. Pedro (verso il confine con la Liberia).

Ultimo punto: mi consta che in Viet Nam ci sia una moltitudine di granchi (marini/dulcaquicoli/salmastri/palustri): solo per gli ultimi credo di aver sentito parlare di 25 specie!!!

Francesco
 
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Nella schermaglia per il recupero dopo un pò di tira e molla si è "auto-amputato" la chela più grossa e poi è scappato a rintanarsi. Sono rimasto di stucco: era un segnale di resa (ad un "nemico" più forte)?

Si, considera che, anche se hanno una dieta prevalentemente vegetariana (specialmente foglie di mangrovia, f iori e frutti), chi perde viene spesso mangiato dall'altro se non riesce più a difendersi.

Proseguo (con un presupposto fondamentale: la salvaguardia ambientale qui non sanno, e non vogliono imparare, cosa sia. E quindi ...): solo i maschi sono hanno le chele asimmetriche? Tutti i miei (destre o mancine che siano) le hanno: possibile che siano stati così accorti da cacciare solo maschi?

Anche le femmine le hanno ma in maniera meno netta. Può essere dettata da uno sviluppo naturale o dal fatto che hanno perso una chela e questa è ricresciuta più piccola o è ancora in fase di crescita.

Ultimo punto: mi consta che in Viet Nam ci sia una moltitudine di granchi (marini/dulcaquicoli/salmastri/palustri): solo per gli ultimi credo di aver sentito parlare di 25 specie!!!

Si, in vietnam trovi granchi in diversi tipi di habitat a cominciare dal mare, all'acqua salmastra, fiumi, cascate e foresta. Molto interessanti quelli di grotta che sono ancora poco studiati e probabilmente in futuro si scopriranno molte altre specie.

Ciao Enrico
 
Tanzania UNO - Lake Manyara, Ngorongoro, Serengeti ...

Ciao,

Eccomi qui ...

18.02.18: (mattino presto, ora di NON so dove!): siamo in volo verso il “Kilimanjaro International Airport”.

1997: Lago Malavi, provenendo da Roma via Londra,
2018: Serengeti da Abidjan via Nairobi

Qual’è (o quale vorrebbe essere) il punto di contatto? Semplice! La Tanzania dove torniamo dopo ventuno anni!!! Sarà un giro molto comodo tra Serengeti, Ngorongoro e Zanzibar (a fare i “tuffi”), niente a che fare con la precedente esperienza. Mentre l’aereo plana su Arusha i ricordi mi assalgono, l’angoscia dl “lasciare” mi assale … Piango, nel modo più discreto che posso, ma piango.

Pomeriggio: dopo un sano “pisolo” (in realtà una sonora dormita di alcune ore) va meglio, MOLTO!

19.02.18: mentre faccio colazione osservando, dal patio, le impala davanti a noi rifletto sulle differenti scale di valori della vita: per la signora – beta lei - che passa facendo jogging coi cani è normale fare ciò, noi ci godiamo un “morso” d’Africa … mentre molto lontano c’è chi è in fila sul G.R.A. o chi, alzandosi ala mattino, dalla sua finestra ammira il grigio profilo della tangenziale …
Riserva del Lago Manyara (uno dei tanti “Soda Lake” della zona. situata alle propaggini della “vera” Rift Valley): è l’ambiente più “forestale” che io ricordi in Africa occidentale eppure gli avvistamenti si susseguono. Leonardo inizia a scattare molto meglio e di “litigi” per la Nikon si fanno più frequenti. Devo dire, ad onore del vero, che è discreto: si capisce che gli piace ma condivide volentieri. Va bene così … Bashay Rift Lodge, a sera (ambiente francofono, non gradisco affatto): siamo sulla via di Ngorongoro. Il cielo è ingombro di nuvole minacciose. La pioggia è nell’aria, speriamo resti lì!

20.02.18: è sera. Sostiamo in un sedicente (in realtà sfacciatamente lussuoso) campo tendato sulle rive del Lago Masek. A Ngorongoro più che gli avvistamenti – notevole comunque la scena dei leoni che si accoppiano perché non comune ad osservarsi - colpisce l’ambiente in cui ci si muove: si scala la parete esterna del vulcano, sino a quasi 2.500 metri di altezza poi si discende nella piana: lievi colline si inseguono solcate da piste sabbiose infinite ed apparentemente tutte uguali, nel mezzo vari laghi salati (più o meno secchi vista la stagione arida ormai alla fine).

Ngorongoro è – in lingua Maasai – la campana che i pastori applicano al collo degli armenti per non perderli nella savana.

E che dire del Serengeti? Pianure sconfinate, sabbiose a tratti, macchiate da gruppi di acacie. Il nostro fuoristrada va e va e va e va e va … immerso in una strana caligine sabbiosa che ottenebra i sensi, e fa perdere l’orientamento mentre intorno a noi, di tanto in tanto, spuntano come fantasmi gli abitatori della piana. Sul finire, forse per la stanchezza, l’occhio inizia nuovamente a “tirare” ma tengo botta …

Divido ancora la Nikon con Leonardo: inizia a fare buoni scatti anche se, ad onta degli inviti, sovente largheggia un po’ troppo sullo stesso soggetto.

Serengeti – da leggersi “Si-rin-ghe-ti” - significa – ancora in lingua Maasai – Pianura senza fine. Mai nome fu più azzeccato!


21.02.18: stanotte nella “Canzone della Foresta”, forte e chiara sotto stelle luminosissime, sono risuonate imperiose le note del “Re della Foresta”, roche e profonde venivano da lontano a tacitare tutto e tutti.

Mattino: concerto di uccelli mentre tutto si colora. Sorbisco un eccellente thè in attesa di andare. Mentre cerco di non pensare al tempo che fugge il Serengeti ci aspetta. Cercherò, ancora una volta, col resto del gruppo quello che è divenuto “l’elusivo” (per definizione): il LEOPARDO!
A sera dormiremo a Kati Kati Camp. Si tratta di una struttura che, con un po’ di buona volontà, può definirsi un campo para-militare: elettricità razionate, doccia col secchio (per fortuna con acqua scaldata preventivamente), no Wi-Fi, Internet od altre connessioni.
Sono seduto sotto la tenda principale (funge da living room, qui vengono serviti i pranzi) ed osservo una copiosa, attesissima, pioggia bagnare il Serengeti. Rifletto sulla giornata odierna: tanti avvistamenti …

La “Grande Migrazione” è uno spettacolo che leva il fiato: una moltitudine sconfinata di gnu e zebre (in arrivo da Kenya in cerca di acqua e pascolo) che avanza lenta nella piana assolata e polverosa. I predatori, ovviamente, attendono al varco e, qui e là, i risultati si notano. Ma – sopra ogni cosa – la caccia è conclusa: dopo averlo inseguito per mezza Africa non uno ma addirittura due leopardi finiscono vittime dei nostri obiettivi. Una “lente” più potente del mio 400 mm forse mi avrebbe consentito scatti più ravvicinati, ma mi accontento.


D: può un leopardo mangiare una vecchia?
D: può, per giunta – mangiarne parecchia?

R.: . . .


Poche volte, come in questi giorni che stanno rappresentandogli ultimi trascorsi in questa Rift Valley, che mi è tanto cara dei tempi lontani di allevatore di ciclidi del Malawi e dei viaggi al lago medesimo, ho “sentito” l’Africa in un modo così profondo: passo dalle lacrime irrefrenabili scendendo verso l’aeroporto di Kilimanjaro a quella sorta di ebbrezza, infinita e profonda, che il vento della piana che ti soffia in faccia porta verso di me.

22.02.18: dopo una notte piovigginosa è una splendida alba ad illuminare il Serengeti. Stiamo per partire con un problema di carica (delle batterie): la notte – ad evitare i danni causati dalle iene che spesso – nottetempo – vengono ad ispezionare il campo - tutto il materiale fotografico (e non solo) viene riposto in zona sicura dove, però, non si può ricaricare. Conclusione? … BATTERIE FIACCHE!
Uscita fruttuosa: molti ghepardi, molti leoni, antilopi … sfuse ed a pacchetti. Se non fosse per il “solito” occhio … comunque procediamo spediti. Pranzo (cestino) alla base di partenza delle mongolfiera che, periodicamente, vola sulla piana. Una esperienza che, prima o poi, amerei fare. Vedremo.
Sera, diciamo tardo pomeriggio: sono ancora seduto sotto la tenda grande: è appena cessato di piovere e, mentre scrivo, il mio ”Green Tea” continua la sua infusione. Questi giorni passeranno (addirittura) alla storia come i “giorni dei felini”: accoppiamenti di leoni, una “leona” che beve, ghepardi, due pigri leopardi, leoncini vari e – dimenticavo – leone che … MAGNAAA!!!

Sulla via del riorno una grosso Mamba (nero) attraversa la pista dinnanzi a noi. Riesco – con un po’ di mestiere e fortuna, a tirare fuori due scatti dignitosi.

Domani voleremo a Zanzibar e (visto che quello - per me è - mare, bellissimo ma Mare) lasceremo l’Africa avendo come unica certezza il fatto che non è certo se, e quando, vi torneremo. Panta rei (πάντα ῥεῖ), mi do un contegno ma mi fa male, tanto. Penso a Karen Blixen che, dopo gli intensissimi anni narrati in “La mia Africa”, non è più tornata (non è più voluta tornare?) tornata in Africa spero che il futuro non mi riservi la stessa prova.



D.: perché mi portate via?!?!?
R.: . . .


E quindi si va (con voli interni operati da piccoli aerei leggeri mono o bimotori a seconda dei casi. Alle volte questi velivoli sono anche utilizzati – ci è successo un paio di volte - in forma “privata”, è comodo, relativamente, semplice e veloce (poco economico) ma questi “piccoletti” soffrono molto il vento, le correnti, i vuoti d’aria e “ballano” (tanto): la morale?

È semplice … Seronera/Manyara/Arusha/Zanzibar: una lunga scia di … vomito!

Francesco :73::72::71::70::68::69:

PS: un pò di foto, per cominciare ... :104:
 

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