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Tanganyika o Malawi

Rieccoci giunti ad un'altra puntata dell'allestimento "zen" (comincia a piacermi la definizione)


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Qui sopra una foto diurna di come si presenta la vasca all'inserimento delle prime piante.
Ci troviamo circa al 20esimo giorno dal riempimento.
Non so se si vede dalla foto, ma sono già presenti dei piccoli pesci.

In genere quando allestisco una vasca, particolarmente se si tratta di una vasca medio-grande come questa, inserisco da subito un gruppetto di Gambusie.
In questo caso un gruppetto di 8, pescati da una vasca che ho all'aperto con le ninfee e le piante acquatiche.

I pesci li nutro normalmente due volte al giorno, anche se il filtro è nuovo.
Il senso è quello di produrre un tasso standard di inquinamento giornaliero ed agevolare la formazione dei gruppi batterici Nitrosomas e Nitrobacter all'interno di vasca e filtro.

Non ha molto senso, almeno per quella che è la mia esperienza, aspettare il mese canonico a vasca vuota, senza che si siano create le condizioni affinché si instauri l'equilibrio biologico.
Inoltre mi viene da aggiungere che soprattutto in vasche grandi è facile che passato il mese, misurati 0 nitriti in vasca, si abbia la brutta sorpresa di trovarsi i nitriti solo alla prima introduzione di pinnuti.

Le Gambusie non patiscono affatto il trattamento, e se ci sono le condizioni, a fine ciclo torneranno nella loro sistemazione originaria.

Il filtro in foto è un Eheim Professional 3 600 (2075?) a cui sarà affiancato il sera biofill 400 + UV, una volta che mi arriverà la guarnizione di ricambio.
Inoltre sul lato destro della vasca è stata insabbiata una porosa, nascosta dietro alcuni sassi, che userò all'occorrenza.

Il termostato è uno Jaeger Eheim da 300w. La temperatura è impostata sui 22 C.
 
Ultima modifica:
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Le piante sul lato destro della vasca sono Crinum calamistratum, cugine meno note del Crinum thaianum.
Rimangono più piccole, le foglie raggiungono al massimo i 120 cm di lunghezza a differenza dei 200 cm del thaianum.
La bollosità delle foglie ricorda un po' la Cordyline aponogetifolia, anche se meno ovate.


20151127_142505.jpg

Sono a tutti gli effetti delle bulbose. Come si può vedere da questa immagine.
Attenzione a lasciare un terzo del bulbo fuori dal substrato, pena la marcescenza di quest'ultimo.
Nei pressi dei Crinum ho interrato delle sfere di laterite, così da fornire i nutrienti ed il ferro necessari per un sano sviluppo.

Sono in grado di fiorire in acquario e come tutti i Crinum producono delle infiorescenze molto belle e profumate.


images.jpg


Sul lato sinistro, ho inserito del Microsorum pteropus var. "Narrow" e "Trident", entrambe cultivar se non sbaglio selezionate dall'azienda danese Tropica.
Non esattamente una pianta africana, a differenza del Crinum che è originario del Cameroun.


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Il Microsorum non va interrato, ma è incastrato tra i sassi, all'occorrenza lo legherò agli stessi con del filo di nylon.

.
 
Layout d'effetto, per me manca uno sfondo ma so già come la pensi quindi non insisto.
Particolare la selezione delle piante, sarà difficile tirarle su in una vasca del genere ma con qualche accortezza non è impossibile.
Per quel che riguarda la storia degli Acei ho contattato anche Enrico in privato (MP), siamo in attesa di una delle sue lezioni, prima o poi si farà vivo.
 
Mi fa piacere sentire che Enrico ci illuminerà riguardo agli acei.

La questione sfondo, è solo temporaneamente accantonata, ma non chiusa.

Quello di cui sono sicuro è che non metterò uno sfondo interno. Ma qualcosa d'esterno ci sarà, anche per coprire fili vari ed un accessorio "voluminoso" che mi sta frullando per la testa di inserire.
Al momento è solo in fase di studio, appena uscirò dalla fase prototipale, farò qualche foto e posterò, come fatto fino a questo momento.

Saluti
Massimo
 
Le rocce sono di una bella tipologia ma francamente non le vedo molto utili, nè come possibili nascondigli per pesci in difficoltà nè come barriere visive. Questo è più un allestimento da specie da sabbia o acque libere.
 
In effetti il senso è quello. Ci sarà una prevalenza di acei.
Accompagnati da follower e qualche giallone ad occupare i pochi gruppi sassosi.

Poche specie ma in gruppo od addirittura in colonia per gli acei. Sto valutando i comprimari.
Esclusi i Kadando, potrei dirottare su Iodotropheus.

Inoltre qualche altro gruppo di sassi lo inserirò.
 
In effetti il senso è quello. Ci sarà una prevalenza di acei.
Accompagnati da follower e qualche giallone ad occupare i pochi gruppi sassosi.

Poche specie ma in gruppo od addirittura in colonia per gli acei. Sto valutando i comprimari.
Esclusi i Kadando, potrei dirottare su Iodotropheus.

Inoltre qualche altro gruppo di sassi lo inserirò.

Che tipo di follower?
Se la tua scelta ricade sui p. tanzania (o electra) ci vedo una buona compatibilità, se invece ti sposti su follower di maggior peso come il c. moori allora ritorna il discorso alimentare a complicare la faccenda, perchè il moori essendo più grande, ha esigenze di alimentazione spiccatamente proteica.
Tieni presente che in ogni caso caeruleus e iodotropheus richiedono la presenza di qualche roccia, soprattutto per fornire nascondigli a femmine incubanti o soggetti sottomessi.

Comunque se ti piacciono i follower, questo allestimento ha scritto in fronte "fossorochromis rostratus"
 
Ultima modifica:
Sai cosa, nella scelta della popolazione a parte il colore, tengo in considerazione anche la forma.
Sicuramente Tanzania e/o Electra.

Non amo molto i pesci col bozzo, vedi moori.

Per quanto riguarda i Fossorochromis, pur avendo una livrea spettacolare, hanno un ghigno antipatico, e la faccia da rettile più che da pesce.
Non me ne vogliano gli amanti del genere. Ma de gustibus...
 
Altre foto dell'allestimento Iwagumi.

Come ogni allestimento Amano style che si rispetti, ovviamente non poteva mancare un accessorio ADA.



20151127_142803 (2).jpg



In realtà ho inserito questa immagine per farvi notare una cosa



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Ecco qui si nota anche meglio. Quello che volevo mostrarvi è quanto l'illuminazione a led stimoli la crescita algale.

Stefano, ti rispondo adesso riguardo alla questione Tropheus. Hai visto quanto in soli 20 giorni una illuminazione a led riesce a fare in termini di crescita algale?
Certo si vedono anche alghe brune e filamentose, ma considera che è una recente installazione.
Stiamo parlando di 35w su una vasca da 700 litri.

Nella mia esperienza, non ho mai visto con una illuminazione tradizionale, sia a neon o con lampade a scarica, una crescita così repentina.
C'è da dire che la lunghezza d'onda e la temperatura colore, qui siamo a 10000K, hanno sicuramente la loro buona parte.
Ma anche che il carico organico è molto basso. Mi aspetto grandi cose una volta inseriti gli ospiti.


Chi volesse commentare è il benvenuto...
 
Per quanto riguarda i Fossorochromis, pur avendo una livrea spettacolare, hanno un ghigno antipatico, e la faccia da rettile più che da pesce.
Non me ne vogliano gli amanti del genere. Ma de gustibus...

Giusto per fare l'avvocato del diavolo, il fossoro è stato il pesce che probabilmente mi ha dato più soddisfazione in vasca benché la mia fosse alla lunga inadatta per lui (180 cm), eppure il suo comportamento è estremamente interessante. La tendenza a nascondersi sotto la sabbia se è minacciato (e se ovviamente c'è abbastanza sabbia!), la gerarchia fra le femmine con la dominante che assume una colorazione giallastra rispetto alle altre, la possibilità di vedere l'umore del pesce dai repentini cambi di livrea che assume. Inoltre è un pesce che non è così facile allevare al top perché spesso mal tollera i compagni di vasca che gli vengono affiancati. Io insomma mi sono fatto l'idea che in una vasca come la tua sarebbe stato l'ideale.

Questo era il mio maschione poco prima di cederlo

1.JPG
 
La mia voleva essere una battuta, ma fino ad un certo punto.
Dall'osservazione della forma di un pesce si capiscono molte cose. Che acqua frequenta, come si nutre, in che zone si nutre e così via.

Un pesce come un Fossorochromis, che leggo essere onnivoro, ma dalla bocca che ha a me da più l'impressione di essere un killer di piccoli pesci, ha un profilo particolarmente idrodinamico.
Mi immagino che in un solo scatto, nel suo ambiente naturale, riesca a coprire una distanza fatta da diversi multipli della mia vasca.

Prendete invece un Placidochromis, già il nome è tutto un programma, con la sua bella forma ad orata, lo vedete capace di sprint brucianti?
Sicuramente più adatto ad una vasca di dimensione limitata.

Per me il Fosso, non va nemmeno in una vasca da tre metri, magari un bell'acquario pubblico?
 
Io sarò controcorrente ma in una vasca così poco arredata come la tua due colonie di Tropheus ce le vedrei come il cacio sui maccheroni.
 

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• Lethrinops sp. “auritus lion” Lion’s Cove di Morgan Malvezzi
• Coptodon louka. Un pesce di grande adattabilità di Michel C. W. Keijman
• Tropicali in toscana di Lorenzo Tarocchi e Mario Donida Maglio
• La sfida con il pH. La mia esperienza con Apistogramma mendezi. di Stefano Moneta


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